Intervistata da Sportweek, la conduttrice di Dazn Diletta Leotta ha parlato della nuova stagione di Serie A, ma anche dele ultime parole rilasciate a lei dall'ex tecnico dell'Inter Conte:
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Diletta Leotta: “Conte, vedute diverse con l’Inter. Personaggio duro, ma ha pianto”
La conduttrice di Dazn ha parlato della nuova stagione di Serie A, ma anche delle parole rilasciate a lei dall'ex tecnico dell'Inter Conte
C’è un’intervista tra le tante che le è rimasta nel cuore?
"Sono state tutte diverse, ma mi piace quando riesco ad afferrare il personaggio a 360 gradi e a vivere le sue passioni: con Sheva, ad esempio, ho giocato a golf, con Mancini a padel. Quella con Mourinho, invece, aveva uno scenario più tradizionale, ma lui ha riempito tutto con la sua presenza. Appena è entrato nella stanza, il rumore attorno è sparito, come se fosse arrivato un guru davanti ai suoi adepti. Anche con Cristiano Ronaldo ho avvertito la stessa aura. Ma quando rompi il ghiaccio, poi, tutti sono uguali. Tutti si sciolgono, diventano uomini".
Lei è stata l’ultima a parlare con Conte da allenatore dell’Inter: ha capito che è successo?
"Tra lui e l’Inter c’erano già discussioni sul futuro, differenze di vedute. Si percepiva che fossero in una situazione delicata: non avevo la certezza che fosse già finita, ma quasi… Eppure gli sono grata per aver voluto comunque parlare e aprirsi in modo commovente: da tutti mi aspetto sempre emotività, ma lui ha addirittura pianto, parlando del padre. Un personaggio così apparentemente duro che lascia spazio alle lacrime, non te lo aspetti. E non dimenticherò".
Il più caciarone, invece, chi è stato?
"Totti, che vince sempre il premio simpatia: non è tanto quello che dice, ma come lo dice. Alla fine come fai a non ridere? Ibra, invece, è simpatico, ma gioca molto sul suo personaggio: la cosa più interessante è che è indecifrabile, imprevedibile, sorprendente".
Che cosa l’ha emozionata di questa Nazionale?
"È una delle più amate di sempre, come anche quella di Conte nel 2016. Evidentemente, ci sono allenatori speciali che riescono a catalizzare tutta l’energia dentro a un progetto: Mancini, assieme a Vialli, ha creato una squadra, una squadra vera e propria. Non ci sono superstar, ma tanti fratelli che si vogliono bene nel profondo. Semmai, stavolta la stella della squadra è proprio il c.t.: Mancini ha una eleganza innata in tutto quello che fa, resta sempre un vero signore. Anche quando abbiamo giocato a padel ed era sudato, sembrava vestito in giacca e cravatta".
Chi è stato il suo azzurro preferito in questa estate 2021?
"Un nome e un cognome: Leonardo Spinazzola. Vederlo uscire in lacrime è stato un colpo al cuore: è un esempio di coraggio e lotta, il simbolo dell’Italia. Facciamo il tifo per lui perché torni più presto possibile e al suo livello".
I tifosi saranno protagonisti della nuova stagione, ma non solo: gli allenatori, ad esempio, si sono rimescolati al via…
"Questo sarà proprio il campionato dei tecnici e nei post partita ci saranno scintille. Ad esempio, con Mourinho può succedere di tutto: ci darà il pepe che ci mancava. E con Sarri alla Lazio, sai che derby: riuscite a pensare a due personaggi più diversi? Sono curiosa di Inzaghi e di come difenderà lo scudetto: è in una nuova veste rispetto a quella in cui l’abbiamo sempre visto, ma se la merita. Il ritorno di Allegri me lo aspettavo: è naturale che ritrovasse la sua casa. E della coppia Spalletti-De Laurentiis, che dire? Non ci si annoierà di sicuro".
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