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"Per Dimarco, miglior crossatore in Europa con 64 (il secondo Grimaldo del Leverkusen è a 50, il terzo Theo Hernandez è a 21) è ormai l’ennesima dimostrazione di un talento capace di dispensare giocate d’alta scuola: «Non faccio paragoni né con Roberto Carlos né con Calhanoglu: la giocata di giovedì l’avevo già fatta in Champions contro il Barcellona — spiega il quasi 27enne milanese —. Spalletti ci dà indicazioni importanti e siamo ripartiti alla grande dopo un brutto Europeo: occupiamo tutti gli spazi in modo migliore e cerchiamo sempre di muoverci nel modo giusto. E si vede. Il fallimento in Germania resta sullo sfondo. Come stimolo per una vera ripartenza. Se Cambiaso si era in qualche modo salvato, perché abituato a fare il multiruolo, Dimarco aveva sofferto i continui cambi di Spalletti (ma l’errore dopo pochi secondi nel debutto con l’Albania non dipendeva certo dalla posizione) e soprattutto ha patito una sorta di «separazione» da Bastoni: l’asse a sinistra dei due interisti è una certezza, ma il difensore all’Europeo non è mai stato impiegato nella sua posizione abituale. È tornato a farlo solo a Parigi e da lì i treni azzurri hanno cominciato a viaggiare come si deve. Non può essere solo una coincidenza".
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