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CorSera – Dimarco miglior crossatore d’Europa. “Agli Europei ha patito anche…”

Matteo Pifferi Redattore 
Il Corriere della Sera analizza così il rendimento di Federico Dimarco con l'Inter e con l'Italia

"C'è lo sciopero dei treni ma le Frecce azzurre sono garantite. Andrea Cambiaso e Federico Dimarco hanno dato spettacolo con il Belgio da esterni del nuovo 3-5-2 spallettiano che prende colore e sostanza: era già successo a Parigi, quando Dimarco segnò al volo e Cambiaso aveva ispirato alcune azioni chiave per reagire allo svantaggio iniziale e anche a Budapest dove l’interista aveva servito l’assist a Frattesi". Apre così l'articolo del Corriere della Sera sui due esterni dell'Italia, protagonisti nel match pareggiato 2-2 col Belgio.

"All’Olimpico lo juventino ha segnato il suo primo gol azzurro dopo un altro cross di Dimarco (e la respinta del portiere belga) e poi, sempre ispirato dal compagno con un’apertura alla Calhanoglu, ha fatto partire il tiro sulla cui ribattuta Retegui ha segnato il 2-0. Un menù completo che non è bastato per sfamare l’appetito di questa Italia, costretta a resistere in 10 alla rimonta belga, ma che promette bene per Spalletti. E non solo per lui: il 27 ottobre c’è Inter-Juve e le due Frecce tricolori fanno volare anche Motta e Inzaghi", spiega il CorSera che poi entra nel dettaglio su Dimarco:

"Per Dimarco, miglior crossatore in Europa con 64 (il secondo Grimaldo del Leverkusen è a 50, il terzo Theo Hernandez è a 21) è ormai l’ennesima dimostrazione di un talento capace di dispensare giocate d’alta scuola: «Non faccio paragoni né con Roberto Carlos né con Calhanoglu: la giocata di giovedì l’avevo già fatta in Champions contro il Barcellona — spiega il quasi 27enne milanese —. Spalletti ci dà indicazioni importanti e siamo ripartiti alla grande dopo un brutto Europeo: occupiamo tutti gli spazi in modo migliore e cerchiamo sempre di muoverci nel modo giusto. E si vede. Il fallimento in Germania resta sullo sfondo. Come stimolo per una vera ripartenza. Se Cambiaso si era in qualche modo salvato, perché abituato a fare il multiruolo, Dimarco aveva sofferto i continui cambi di Spalletti (ma l’errore dopo pochi secondi nel debutto con l’Albania non dipendeva certo dalla posizione) e soprattutto ha patito una sorta di «separazione» da Bastoni: l’asse a sinistra dei due interisti è una certezza, ma il difensore all’Europeo non è mai stato impiegato nella sua posizione abituale. È tornato a farlo solo a Parigi e da lì i treni azzurri hanno cominciato a viaggiare come si deve. Non può essere solo una coincidenza".