Dimarco, gol da urlo. Gazzetta: “Scomodare Maradona può sembrare eretico ma…”

"Voluto o no? Ha cercato la buca in uno, come il più folle dei golfisti, o quel missile di sinistro era un tentativo di cambiare gioco, finito involontariamente nel sacco? Alla fine, lo stesso Federico Dimarco ha chiarito il dubbio, prendendosi la paternità dell’idea e ridendoci pure un po’ su: «All’inizio ho visto Denzel, poi ho notato il portiere fuori e ho tirato. Meno male che è entrato altrimenti prendevo tanti di quegli insulti che neanche me li immagino…»". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla prodezza balistica di Dimarco, un gol da cineteca che ha permesso all'Inter di sbloccare una partita non facile.

"La Lega Calcio si è presa la briga di calcolare quanto grande fosse stato l’arcobaleno, ebbene sono 56,08 metri. E, oltre alla magia, c’è pure l’utilità del mancino che ha spaccato in due una partita altrimenti complicata. Da quel momento in poi, dopo lo stupore iniziale, è stato un diluvio di cori per il ragazzo cresciuto in casa", spiega La Gazzetta che poi aggiunge: "Scomodare Maradona può sembrare eretico, ma quel sinistro in un 5-0 al Verona del 20 ottobre 1985 è l’opera maestra del genere: era l’anno del primo scudetto, iniziò a far credere ai napoletani che i miracoli a volte accadono davvero. Il pensiero dell’interista medio, invece, si indirizza al Chino Recoba che a gennaio 1998 al Castellani di Empoli tirò un bolide mancino da casa sua. Qualcun altro, invece, ha scomodato il gioiello di Dejan Stankovic. Il 17 ottobre 2009, inizio della cavalcata verso Triplete, il serbo decise di alzare il tasso di difficoltà: tocco al volo sul rinvio del portiere".

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