Primo gol in Nazionale per Federico Dimarco. Una grande gioia per Gianni, padre del difensore dell'Inter, che ha raccontato le emozioni della loro famiglia a Il Giorno: "Io e mio fratello Giuseppe siano nati a Milano a Calvairate, ma i nostri genitori sono arrivati qui negli anni '50 dalla Lucania e noi abbiamo portato avanti la tradizione. Oggi ci vuole umiltà per mantenere un’attività di questo genere, il resto non conta, è proprio uno dei principi che ho insegnato a mio figlio, se è arrivato a giocare ad alti livelli è grazie alla voglia di lavorare e alla testa sulle spalle".
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Dimarco, il padre: “Mi aiutava a lavoro, ha fatto tanti sacrifici. L’Inter…”
"È stato mio cognato a trasmettere a Federico la passione per il calcio, a soli tre anni lo portava a San Siro a vedere l’Inter, io l’ho sempre e solo appoggiato nelle sue scelte. E vedendolo felice ho capito che era la strada giusta, le lascio immaginare cosa ha rappresentato per lui la chiamata della sua squadra del cuore. Se mi aiutava al banco? Veniva qua nei pomeriggi dopo scuola, poi quando è entrato nel vivaio dell’Inter aveva meno tempo. Ha fatto tanti sacrifici e ad un certo punto ha dovuto scegliere per cosa valesse la pena lottare. La sua qualità? Ha sempre avuto la testa dura". Chi più di ogni altro ha contribuito a forgiare il carattere di Federico è stata la mamma: "Mia moglie è sempre stata presente, il sabato agli allenamenti, la domenica alla partita: l’ha seguito passo per passo, trasmettendogli fiducia e spirito di dedizione. Tanti meriti sono suoi. La gavetta? Serve anche quella alla fine. Ho visto la gara contro l’Ungheria e mi sono emozionato. Poi si sa quando le cose vanno bene sono tutti felici. L’importante è che mantenga la testa sulle spalle, proprio come gli abbiamo insegnato noi".
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