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"Devo essere onesto, il periodo covid ha molto condizionato il mio exploit. Non essendo riuscito a cavalcare l'onda dell'esordio in prima squadra, ho cercato di farmi strada in Serie C. Nelle mie differenti esperienze ho vissuto alti, bassi e anche un'esclusione dalla prima squadra con la Feralpisalò. Questo, però, non ha mai messo un freno alla mia ambizione. Sono qui all'Alcione per essere protagonista".
Perché l'Alcione?
"Il motivo è semplice: il club è ambizioso. La vicinanza a casa davvero non ha inciso sulla mia scelta. Qui mi hanno voluto fortemente e il progetto mi ha convinto subito. Tra l'altro avrò la possibilità di tornare a giocare con grande continuità. Per ogni professionista quest'ultimo aspetto è fondamentale".
Nel suo percorso calcistico rivede, in qualche modo, quello fatto da suo fratello?
"A dir la verità, no. La mia trafila è stata interamente in Italia. Non posso però escludere un futuro anche fuori dal Belpaese, penso possa essere formativo".
Federico le dà consigli?
"Sì e no. Lui non ha mai affrontato un'esperienza in Serie C e, secondo me, per dare consigli su un campionato così delicato e importante devi averlo vissuto. Qui all'Alcione ho diversi compagni con una lunga esperienza di categoria che mi fanno da spalla".
Spesso lei è stato immortalato in foto social che testimoniano il suo tifo nerazzurro, come vive la sua passione per l'Inter?
"Io nasco interista, ma prima di tutto sono un professionista. Sono il principale tifoso della squadra per la quale gioco. Un grande sogno, però, ce l'ho: giocare a San Siro. L'atmosfera di quello stadio è da brividi".
Con l'Inter o col Milan?
"Indifferente. Anzi, vi dirò di più: con l'Alcione. Dateci tempo…".
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