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Potrebbe non essere un caso il fatto che da qualche settimana Federico Dimarco si alleni con Benjamin Pavard. Lo ha rimarcato Rivista Undici, dedicando un omaggio al bellissimo gol di Federico, che ieri ha deciso la vittoria dell'Inter contro l'Empoli. "Un meraviglioso sinistro - da fuori area e di prima intenzione - che ha ricordato una delle marcature più belle degli ultimi dieci anni, quella di Pavard ai Mondiali 2018 contro l’Argentina", scrive Rivista Undici aggiungendo che il gol di Dima "è destinato a entrare negli highlights di questo campionato".
"Il sinistro di Dimarco ha il mirino incorporato. Questo non vuol dire che segni sempre così, è impossibile, ma significa che soluzioni del genere fanno parte del suo repertorio. E lui lo sa, quindi le allena. Anche Simone Inzaghi lo sa. E quindi se lo gode, perché può risolvergli le partite tirate come quella di Empoli. Infatti basta un attimo, a Federico Dimarco, per segnare questo gol. Per coordinarsi, per inarcare il corpo portando il busto in avanti, per far andare indietro la gamba sinistra e caricare il movimento facendo peso sulla destra. La postura del laterale dell’Inter è perfetta, Dimarco non fa rimbalzare la palla e la colpisce mentre è in parabola discendente, il momento giusto per darle tanta forza – ma anche quello più difficile, perché il 99% della popolazione mondiale sparerebbe la sfera oltre le gradinate della curva. Dimarco, come tutte le persone che provano a segnare un gol del genere, voleva metterla esattamente lì, esattamente in quel modo. E ce l’ha fatta, perché – ripetiamo – ha una qualità di tiro molto superiore alla media", sottolinea Rivista Undici a proposito del tiro spettacolare che ha gonfiato la rete dell'Empoli. A proposito di intuizione: "Non l’ha avuta Lautaro, non l’ha avuta Thuram, non l’ha avuta Cahlanoglu. L’ha avuta Dimarco, eppure non c’è da sorprendersi: parliamo di uno dei migliori giocatori dell’Inter e del campionato italiano, di un laterale completo e sicuro in ogni fase di gioco, di un calciatore che ha sempre saputo fare dei gol belli – ricordate quello alla Van Basten in un vecchio Torino-Verona? – ma anche dei gol brutti, che è sempre creativo e sempre più spesso diventa determinante. Magari è stato davvero Pavard a mostrargli come si fa un gol del genere, ma si può dire che si tratta di una ciliegina – dolcissima, bellissima – su una torta che era già abbondante e farcita piuttosto bene".
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