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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il tecnico del Sassuolo, Alessio Dionisi, torna sulla vittoria della sua squadra a San Siro contro l'Inter. "Contro l’Inter abbiamo giocato in modo maturo crescendo nella ripresa e creando tanto. Ecco perché sarebbe riduttivo dire che a San Siro ha vinto solo Berardi. Aggiungo una cosa: ho una rosa di ragazzi intelligenti, la loro comprensione della brutta prova di Frosinone era alta. Per superare la delusione, ci siamo affidati al lavoro che alla fine convince e trascina tutti. E da allenatore, più ancora della prestazione di San Siro, mi fa felice vedere come i ragazzi si sono presentati al campo oggi (ieri, ndr): la testa era giusta".
"Sempre. Da bambino per me era l’apoteosi. Sognavo di entrarci, ma da giocatore: purtroppo non ero abbastanza bravo".
"Ahahah... Beh allora non dovrebbero far entrare tutto il Sassuolo, perché io da solo posso combinare ben poco. Non dico che l’allenatore non incide, non sarebbe la verità. Ma conta di più quando la squadra rischia di perdere alcune certezze. Vede, io sono un po’ fissato con le marcature preventive. E fuori dal campo è lo stesso: se sento troppi elogi, vado in marcatura preventiva su me stesso e mi concentro sul lavoro per fare in modo che certe prestazioni abbiano continuità. Solo così si cresce davvero. Le vittorie recenti contro Juve e Inter, e in generale quelle contro le grandi squadre, sono un premio all’impegno, ma devono anche essere uno stimolo a non fermarsi"
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