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La Serie A avrebbe un buco di quattro ore da riempire. Lo pensa il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, che in occasione del convegno “Diritti audiovisivi in Europa: esperienza a confronto” ha espresso il suo parere sul panorama calcistico italiano delle partite trasmesse: «Perché in Italia lasciate tutto quello spazio vuoto senza calcio in tv domenica pomeriggio (il tempo che intercorre dalla fine delle partite delle 15 al posticipo delle 20.45, occupato solo in qualche occasione da una gara alle 18)? È un errore madornale. Le 15-16 sono ideali per la Cina. Le 20.45 vanno bene per il Sud America ed è un buon orario perché utilizzato raramente dalla Premier. Ai tifosi allo stadio piace il calcio d’inizio alle 13».
Come funziona in Spagna? - «È molto utile sfruttare il traino dei big match per lanciare partite meno appetibili. Programmiamo spesso Real o Barcellona alle 16.15, così la gara successiva attira più spettatori anche se non è tra squadre di prima fascia. Ma contano molti particolari: se lo stadio non è esaurito, bisogna riempirlo al centro delle tribune, la zona più inquadrata dalle telecamere. Ai club che non lo fanno tratteniamo i contributi dei diritti tv. Bisogna curare anche la cartellonistica pubblicitaria. In Italia avete troppe scritte a bordo campo. I colori devono essere in tinta con quelli della squadra di casa».
In Inghilterra - "In Inghilterra, per andare incontro alle richieste contenute in un reclamo di Virgin Media alla Ofcom (l’Agcom di Sua Maestà) il numero delle gare in tv crescerà dalle attuali 138 alle 190 del 2019-‘20: «L’incremento verrà attuato trasmettendo partite adesso non in vendita perché in contemporanea con altri incontri - spiega Salim Gunny, manager di Sky britannica, presente a Bergamo - ma il sabato alle 15 non si tocca». Oltre all’Inghilterra, solo Scozia e Austria in Europa adottano un sistema simile che consente, per proteggere il riempimento degli stadi, di oscurare ogni altro evento sportivo in contemporanea sfruttando una clausola Uefa".
Diritti CL 2018-21 - "Nel nostro Paese la situazione è molto complessa a causa della situazione di Mediaset Premium che detiene i diritti fino al 2018 dopo la maxi-offerta del 2014, ma è in attesa di conoscere il suo futuro. Lo stand by condiziona anche l’asta per i diritti della A. L’Uefa, grazie alla sua procedura più snella, potrebbe anticipare la vendita nazionale. Tutti si marcano strettissimo nel mercato europeo".
(Repubblica)
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