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GdS – Diritti tv, Serie A in campo da venerdì a lunedì: sabato sera in chiaro, il programma

La Lega Serie A lavora sul bando dei diritti tv del prossimo ciclo: come può cambiare il programma e le cifre

Si è tenuta ieri l’assemblea della Lega Serie A per discutere delle offerte sui diritti tv del prossimo ciclo.

“Non siamo al traguardo, ma forse non manca tanto - spiega La Gazzetta dello Sport -. Al di là delle parole ufficiali, comprensibilmente prudenti e riservate, all’interno della Lega di serie A è questa la fotografia delle trattative per assegnare i diritti televisivi del triennio 2024-2027 o del quinquennio 2024-2029, le due opzioni che sono sul tavolo in base all’intervento legislativo che ha cambiato l’arco temporale di cessione rispetto all’accordo attuale (che scadrà alla fine del prossimo torneo)”.

Il format dell’offerta televisiva cambia il mosaico della giornata, con sole due partite la domenica alle 15 e un weekend lungo che va dal venerdì al lunedì.

“Si tratta di un’ipotesi, per ora solo un’ipotesi, funzionale però a un cambiamento dell’offerta. Non è detto, infatti, che si proceda con la formula a tre punte: un broadcaster detentore di tutta l’esclusiva (vedi Dazn), un altro con alcune partite in co-esclusiva (vedi Sky), un nuovo ingresso per la gara in chiaro (Mediaset). E qui andiamo alla seconda novità: si andrebbe verso un duopolio con un broadcaster, quasi certamente Dazn, a reggere le fila dell’acquisto a pagamento. E un altro, Mediaset, che proporrebbe la sua offerta in chiaro, la famosa partita del sabato sera. Ma questa parte potrebbe, anche su questo si sta studiando, essere addirittura più ricca, con più di una gara”. 

L’amministratore delegato Luigi De Siervo e la commissione ristretta incaricata di lavorare all’accordo, formata da De Laurentiis, Lotito, Luca Percassi, Capellini e Campoccia, si rivedranno già venerdì.


Non è escluso che già in occasione della prossima assemblea, in programma il 14 luglio, possa arrivare la fumata bianca. In caso contrario non si andrà comunque oltre il 2 agosto, come previsto dai 30 giorni di proroga del bando.

La Lega ha fissato la cifra di 1 miliardo e 150 milioni per i diritti, ma l’obiettivo reale è difendere i 930 milioni dell’ultimo e magari andare id poco oltre.