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Djimsiti: “L’Inter ha giocatori di qualità. Lukaku difficile da spostare. Se vinciamo…”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il difensore ha parlato di Inter-Atalanta in programma domani sera a San Siro

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Berat Djimsiti ha parlato di Inter-Atalanta in programma domani sera a San Siro. Con chi dei quattro attaccanti nerazzurri sarà più difficile duellare, il difensore non ha dubbi. "Lukaku è l’unico difficile da spostare. Ed è pure veloce".

Due passi indietro. Il primo, a gennaio: lei giocava poco, si fa male Palomino, Gasp la mette in mezzo alla difesa e non esce più. Una svolta

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«Non il ruolo, ma lo stare bene fisicamente: a inizio stagione perone fratturato, e non era la prima frattura. E non ero abituato a farmi male: dura mentalmente».

Ha mai pensato che fosse passato il suo tempo?

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«Mai: non mi arrendo mai, anche se non gioco. L’allenatore vede sempre che ci sono anch’io».

Secondo salto indietro, più indietro. Altra svolta: 11 novembre 2018, c’è l’Inter, si è infortunato Palomino, lei arriva da otto panchine di fila e gioca centrale. Annulla Icardi e finisce 4-1.

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«E faccio gol, il primo in Serie A: pensando a domani, un bel ricordo e una bella spinta, soprattutto per chi c’era. Una delle più belle partite giocate con Gasperini: un’occasione da gol al minuto».

Che Inter ha visto contro la Fiorentina?

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«Giocatori di qualità, esperienza. E sanno portare a casa anche partite non giocate benissimo».

E’ la squadra più in forma del campionato?

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«Adesso che il Napoli ha già vinto lo scudetto, direi di sì».

Affrontarla a 72 ore dalla loro finale sarà un vantaggio?

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«No: quando giocavamo in Europa, dunque ogni tre giorni, per me era molto meglio. Vinci o perdi, devi dimenticare, ripartire subito. Come farà l’Inter».


La Champions: un rimpianto o ancora una speranza?

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«Finché ci sarà una chance, una speranza. Dopo, magari sarà un rimpianto. E nel caso ci rimprovereremo la continuità mancata: le possibilità le abbiamo avute».

Intanto sapete già che l’anno prossimo un’Europa comunque ci sarà: ora le prossime due partite avranno un sapore diverso?

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«Un sapore che ci spingerà a dare il massimo: abbiamo la Conference, ma può esserci l’Europa League, se non la Champions. E se vinciamo in casa dell’Inter, quella famosa speranza sarà un pochino più concreta».

(Gazzetta dello Sport)