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Ospite della sede centrale de ‘il Resto del Carlino”, mister Roberto Donadoni ha risposto ad alcune domande pubblicate dal noto quotidiano. Il tecnico del Bologna ha spiegato queste prime settimane in rossoblu, concentrandosi anche sul ritrovato spolvero del suo numero 10, Mattia Destro.
Ecco alcune delle sue parole, sulle iniziali perplessità nell’accettare l’incarico e proprio sull’attaccante scuola Inter: "Quando mi è arrivata la proposta del Bologna ho ascoltato anche i miei collaboratori. Perché, lo ammetto, avevo delle perplessità. Poi è arrivata la telefonata di Saputo e ho sciolto tutte le riserve. Quali? Erano legate a una situazione di classifica complicata, al fatto che la squadra fosse stata costruita in fretta e furia: insomma, c’erano delle difficoltà. E lì per lì ho pensato: forse è meglio aspettare e rimettermi in corsa più avanti. Poi la chiamata di saputo? Sì, stavo andando nell’Alessandrino a ricevere il ‘Premio Liedholm’. Il segnale era debole, la linea è caduta un paio di volte: mi sono anche dovuto fermare con la macchina per poter terminare la conversazione. Parole illuminanti le sue? Soprattutto parole vere. Mi ha parlato con onestà, facendomi un quadro realistico delle cose. Ed è bastato questo per convincermi. Se mi convince il ‘nuovo’ Destro? Destro ha qualità di primissimo piano, da centravanti completo. Se ha la costanza di continuare a lavorare così in Nazionale ci torna di sicuro: questo direi a Conte se mi chiamasse. Anche perché se Mattia molla di un centimetro lo meno (sorride, ndr)!".
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