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Donadoni: “Inter, la duttilità è nel bagaglio di Conte. Lukaku? Ibra e CR7 più carismatici”

Daniele Vitiello

Il pensiero dell'ex commissario tecnico emerso nell'intervista concessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport

Lunga intervista concessa da Roberto Donadoni ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Vi riportiamo di seguito uno stralcio in cui l'ex commissario tecnico si è soffermato anche su temi che riguardano l'Inter:

Per lo scudetto sarà una lotta sul filo ancora a lungo?

«Per quanto visto finora direi di sì. A inizio stagione era facile dire Juve, ma nella seconda parte dell’ultimo campionato le altre avevano lanciato messaggi importanti, penso a Milan e Inter. E la partenza della Juve in questo 2020-21 ha livellato ancora di più i valori».

Juve-Atalanta, Inter-Napoli, Genoa-Milan: stasera c’è un pezzetto di Donadoni in ciascuna delle sfide delle prime quattro. Proviamo a leggerle.

«Sulla carta il turno sorride al Milan, c’è aria di fuga, ma servirà equilibrio. Inter e Napoli promettono spettacolo, Juve-Atalanta è una partita strana: entrambe devono fare risultato, specialmente i bianconeri che si ritrovano a inseguire. È quasi un inedito...».

Come Pirlo allenatore. Si vede la sua mano in questa Juve?

«Serve ancora tempo, non vedo ancora una squadra plasmata a sua immagine. Finora Pirlo ha cambiato spesso interpreti, anche perché la rosa glielo consente, ma è difficile conciliare subito gioco e risultati».

Difesa a 4 e Sanchez dietro le punte: il piano B di Conte darà la svolta all’Inter?

«Parliamo di un tecnico che non si è mai fossilizzato su un solo sistema di gioco, la duttilità tattica è nel suo bagaglio».

Anche in quello della rosa?

«Sì, quella dell’Inter è una delle migliori in A».

Con l’Europa già sfumata, all’Inter resta lo scudetto.

«Il quadro può generare nervosismo, è naturale. Sarà una prova di temperamento, per tutti: giocatori e ambiente».

Ibra, Ronaldo e Lukaku. Tre modi diversi di essere leader. Lei chi sceglie?

«Ronaldo trasmette sicurezza, Lukaku forse è meno carismatico ma è una forza, trasforma in oro tutto quello che passa dalle sue parti. Questo Ibra però è meraviglioso: a 39 anni ha capito in che modo incidere in un gruppo molto giovane. È incredibilmente empatico, trascina anche quando sta fuori».

Volata di Natale: come finisce?

«La classifica attuale potrebbe restare tale fino alla fine del girone di andata».

E a maggio?

«Ripeto, la classifica rispecchia i valori del campo. Oggi dico Milan, ma è lunga...».