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L'ex tecnico del Bologna Roberto Donadoni, intervistato da La Stampa, ha parlato del campionato italiano e anche dell'Inter:
Roberto Donadoni, come si vive senza calcio?
«Vorrei lavorare, non lo nascondo, ma sono sereno e cerco il lato buono: osservo, studio e mi godo la famiglia».
Juve già in fuga?
«Presto per dirlo, certo è la squadra da battere: la più attrezzata a livello tecnico e caratteriale».
Ronaldo non ha ancora segnato...
«Non mi meraviglia. È normale che campioni conclamati e acclamati, appena arrivati in A, ricevano più attenzione: non trovano il gol, è vero, ma creano spazi e opportunità per compagni, il limite personale diventa un vantaggio per la squadra».
L’Inter è partita male.
«Rimane un’antagonista, manca solo un po’ di equilibrio, ma sta lavorando per raggiungerlo. L’esempio è la partita con il Torino, in cui ha prima dominato e poi subito, una grande squadra non dovrebbe farlo».
I granata sono destinati a tornare in Europa?
«Tre partite sono poche per trarre conclusioni, ma hanno un buon assetto e una buona rosa, soprattutto in attacco dove è arrivato anche Zaza. Daranno fastidio».
Il Milan è davvero rinato?
«E’ un’ottima squadra, con calciatori importanti, ma la vera garanzia è la nuova società».
Maldini, soprattutto, e Leonardo hanno scritto la storia rossonera
«Ma non sono importanti solo per quello: prima che bandiere, sono persone di valore».
La Roma paga le scelte di mercato?
«Le cessioni di Alisson, Nainggolan e Strootman sono pesanti, ma è stato assicurato un buon ricambio: siamo alle solite, servirebbe pazienza, invece un paio di risultati cattivi scatenano il finimondo».
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