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Getty Images
"Quando ho parato il rigore di Saka, sono rimasto un attimo immobile. Non perché avessi perso il conto dei rigori segnati e mancati, ma perché ero concentrato sulla regola che ci costringe a tenere i piedi sulla linea e ho guardato l'arbitro. Perché c'è sempre il fischio che lo faccia ritirare. Ho pensato 'aspetta un secondo prima di esultare...' ma quando ho visto che non batteva ciglio che i compagni correvano verso di me, mi sono liberato, ho lasciato esplodere la mia gioia, immensa". Gigi Donnarumma, fresco vincitore del Premio Jascin per il miglior portiere della stagione, racconta a France Football l'attimo più bello della sua carriera, quello della vittoria con gli azzurri agli Europei, ai rigori contro l'Inghilterra.
Donnarumma racconta anche la sua scelta di lasciare il Milan e trasferirsi al PSG: "era un pezzo che il PSG mi seguiva - dice - era quasi scritto che venissi a Parigi, non ho avuto la minima esitazione. Mi ha conquistato la loro volontà feroce di ingaggiarmi, di farmi sentire che volevano assolutamente che entrassi nella famiglia. E, ovviamente, mi ha sedotto l'ambizione del club, questa voglia di vincere tutto". Sull'addio al Milan, Donnarumma afferma che si è trattato "di una grossa emozione", "per gli 8 anni" trascorsi in rossonero, "una famiglia per me": "il Milan - dice - ha fatto le sue scelte, io le mie, ma non c'è alcun problema con la società, i miei ex compagni, i tifosi. Porto tutti nel mio cuore".
(Ansa)
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