Intervistato da Libero, l'avvocato PacoD’Onofrio, specializzato in diritto sportivo, commenta il caso
La Juventus ha comunica il provvedimento: Massimiliano Allegri è stato licenziato per giusta causa per i fatti di Coppa Italia. Il tecnico non ci sta e i suoi avvocati presenteranno ricorso per una vicenda che rischia di trascinarsi per molto tempo. Intervistato da Libero, l'avvocato PacoD’Onofrio, specializzato in diritto sportivo, commenta il caso. "Chi l’avrà vinta? Prima di tutto il fatto che la società abbia inviato la notifica non vuol dire che sia fondata e che venga accolta da un tribunale. Quindi è presto per esporsi. Era un atto dovuto alla luce delle modalità con cui è avvenuto l’esonero".
Ma vede “giusta causa” nel licenziamento?
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«Resto dell’idea che non ci siano i presupposti per il licenziamento per giusta causa. Vedo più i margini per una contestazione disciplinare. Per questo immagino che Allegri impugni la questione».
Allora come si spiega la mossa della Juventus?
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«Credo sia “strategica”, per così dire».
In che senso?
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«È una mossa sollecitatoria per invitare Allegri a sedersi nuovamente al tavolo e trovare un accordo sulla buonuscita».
Certo che non sembra una mossa conciliante. Anche perché a caldo non è stato trovato un accordo.
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«Ma conviene a entrambe le parti trovarlo. Se la vicenda andasse in tribunale lederebbe l’immagine di tutti. Dal punto di vista mediatico sarebbe un peso sia per una società che guarda al futuro sia per un allenatore alla ricerca di un nuovo incarico».
Quanto durerebbe un contenzioso?
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«Seguii Vladimir Petkovic in una situazione simile: fu licenziato per giusta causa dalla Lazio (per aver firmato un pre contratto con la Svizzera e già in primo grado fu data ragione all’allenatore, ndr). Tutta la vicenda durò quattro o cinque anni».