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Dopo la degradazione di Icardi l’Inter si ritrova un nuovo leader: Perisic. Prestazioni top e…

Andrea Della Sala

L'esterno dell'Inter sta giocando ad alti livelli, come mai successo in questa stagione

Giorni movimentati in casa Inter. Dal caso Icardi, che ancora rimane fuori dal gruppo, fino al rigore subito e contestato contro la Fiorentina. Intanto Spalletti si può godere il nuovo Ivan Perisic; il croato si sta esprimendo su livelli mai visti in stagione.

"L’episodio di Firenze ha indirettamente contribuito ad allargare il fossato tra Icardi, Wanda Nara e il resto dell’Inter. Nella puntata di Tiki Taka in onda al termine della partita, mentre infuriava la polemica sul rigore ( peraltro condivisa da numerosi tifosi di altre squadre in un singolare caso di trasversalismo calcistico), la moglie e agente dell’ex capitano nerazzurro ( prima di partire per Dubai coi figli) ha di fatto equiparato l’errore di Abisso alla reazione di Perisic che ha bruscamente "de-icardizzato" l’esultanza di Politano: «Vi sembra un gesto di tranquillità? E Mauro non deve chiedere scusa perché quello che dico io da opinionista non è detto che sia condiviso da mio marito » . In quel momento sembravano dettagli lontani dalla corrente di rabbia nerazzurra. Anche se l’immagine conferma l’ascesa di Perisic negli equilibri interni dopo la degradazione di Icardi. Il croato ha addirittura calciato il rigore che avrebbe potuto essere tirato da Lautaro. Da due settimane gioca su ritmi mai visti nella prima parte della stagione. La sua non è certo una leadership unificante (lo spogliatoio ha bisogno di altri centri di gravità). Ma le sue prestazioni stanno aiutando la risalita della squadra. Contributo che purtroppo non sta dando Icardi ancora fermo ai box per il dolore al ginocchio, un’assenza auto-imposta fino a prendere in considerazione un intervento che, oltre a non essere considerato necessario dai medici dell’Inter, rischia di compromettere la presenza in Coppa America e allontanare possibili corteggiatori estivi. Ormai è una battaglia senza esclusione di colpi nella quale la caduta del valore del calciatore sul mercato diventa un’arma da brandire. E la carriera di un formidabile centravanti di 26 anni è finita in mezzo a un ring dal quale sarebbe bene scendere prima che sia troppo tardi", si legge su Repubblica.