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Che cosa rappresenta per lei Roma e la Roma?
"Questo è il club giusto, ha ambizioni e fame. E poi c'è uno stadio bellissimo, una città meravigliosa e una tifoseria fantastica. A Roma ero stato solo una volta, durante l'ultimo Europeo. Ma era il periodo del coronavirus, e poi ero in nazionale. Sono stato tre giorni, ho visto qualcosa. Mi rifarò presto…".
Vlahovic, Morata, Lautaro e uno tra Osimhen e Lukaku. Chi è l'avversario più duro per diventare il re dei bomber anche in Italia?
"Lautaro mi piace per il suo stile, la costanza con cui segna. Ma anche gli altri sono tutti forti, sono i migliori centravanti della A. Ma per me la squadra viene prima di tutto. Mi piace segnare tanto, ma se mi chiedete se il sogno è vincere il titolo di capocannoniere o lo scudetto non ho dubbi: lo scudetto".
La Roma ha come obiettivo il ritorno in Champions. Si è già prefissato un numero di gol sufficienti per trascinarla di nuovo lì?
"Un numero di gol da segnare ce l'ho in testa, ma non lo dico. Dobbiamo tornare in Champions: è un obiettivo importantissimo, da centrare a tutti i costi. La Roma manca da troppo tempo".
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