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Intervistato da Marca, l'ex esterno olandese del Real Madrid Royston Drenthe racconta i motivi del suo ritiro prematuro dal calcio giocato, spiegando anche i suoi alti e bassi all'epoca del Real Madrid:
"Ho lasciato il calcio a soli 30 anni e ho vissuto cose che altre persone non vivranno neanche vivessero 200 anni. Ho avuto momenti positivi ed altri negativi ma non posso lamentarmi. Ritiro? Ero stanco, deluso e disilluso. Giocavo negli Emirati Arabi ma mi sono reso conto che era arrivato il momento di dire basta".
REAL MADRID - "Nonostante tutto sono stato felice, il Madrid è il miglior club della storia e io ci ho giocato. Questo non lo cancellerà mai nessuno. Porto sempre il Madrid nel cuore, sono un tifoso. La gente si aspettava molto da me, sono arrivato come miglior giocatore dell'Europeo Under 21 e ho segnato subito un gol contro il Siviglia. Ho giocato con Cannavaro, Van Nistelrooy, Ramos, Marcelo, Raúl, Guti, Sneijder, Casillas, tutte leggende. E anche con Cristiano Ronaldo, Benzema. Ma i problemi iniziarono con Mourinho, ho avuto screzi con lui perché non ero d'accordo con quello che diceva. Nel 2010, mi allenai al massimo nella pre-stagione, Marcelo era infortunato e così speravo di giocare ma Mourinho mi chiamò un giorno prima della fine del mercato dicendomi di trovare una nuova squadra".
EXTRA-CAMPO - "Non uscivo tutte le notti come dicevano ma sì, uscivo. Andavamo in discoteca e ce la spassavamo. A volte uscivo di nascosto e in segreto, non era facile dire no ogni sera. Madrid è una città molto bella, tanti ristoranti, tante feste, tante belle donne. Io ero giovane e giocatore del Real Madrid, sono tante le tentazioni e se non sei concentrato al 100%... Una volta ero con un amico al casinò e si avvicinano improvvisamente due ragazze. Abbiamo passato la notte insieme. Tutto fantastico. Alla fine ci hanno chiesto mille euro ciascuna. Noi siamo rimasti scioccati, credevamo fosse semplice divertimento. Avevo solo le carte di credito con me e gli ho dato tutti i soldi che portavo con me. Mentre pagavo mi stavo vergognando".
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