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Nel giorno di Juve-Sassuolo, ha parlato Alfred Duncan a La Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell'ex giocatore dell'Inter ora ai neroverdi:
Vuoi rispondere a Obiang, tuo amico, che ha commentato la tua rete al Milan?
"Su 10 volte, quel tiro una volta va in porta, tre lì intorno e le altre sei in curva. Era molto rischioso perché era un calcio d'angolo".
Primavera dell'Inter. Racconta Stramaccioni: "Alfred era il boss del convitto di Interello. Mbaye in allenamento faceva entrate da Coppa d'Africa con tutti, non con lui, non si permetteva".
"È vero, Mbaye mi chiamava capo. Vivevamo tutti insieme a Interello e, quando gli altri facevano casino in salotto, io li facevo stare in silenzio. Siamo ancora amici".
Come si arriva da un collegio di Cape Coast all'Italia?
"Un amico di mio zio ha detto che potevo venire a giocare qui, mi aveva visto giocare in strada. La mia famiglia però voleva farmi studiare e io volevo diventare un giornalista. Abbiamo provato ed è andata bene, mi ha preso subito l'Inter".
C'è una storia su quel provino: in campo due giovani africani, Chibsah con le scarpe rosse, Duncan con quelle bianche. L'Inter sceglie quello con le scarpe bianche. Erano due giocatori di Serie A.
"È vero, ho fatto il provino con Chibsah e praticamente l'Inter è stata la mia prima squadra. Fino a 12 anni giocavo nel mio collegio contro altre scuole, poi quasi solo calcio di strada. Però Ausilio quel giorno ha detto: Lui lo tengo. Ricordo ancora i primi giorni nella mia famiglia italiana: mai avuto un freddo così".
Si può dire che Duncan è una mezzala più che un centrale di centrocampo?
"Sì, sono una mezzala sinistra però devo migliorare tutto, soprattutto devo imparare a giocare di prima".
Classifica finale del campionato?
"Non lo so, ma sono amico di Asamoah quindi dico Juve. Napoli secondo e Fiorentina terza".
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