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Durante: “Medel farebbe la fortuna di chiunque. Inter? Tanti soldi spesi male, e…”

Intervistato sul possibile ritorno di fiamma da parte dell’Inter per Gary Medel, giocatore molto apprezzato dal tecnico Walter Mazzarri, l’agente Fifa Sabatino Durante ha parlato del cileno ai microfoni di Tuttomercatoweb.com...

Francesco Parrone

Intervistato sul possibile ritorno di fiamma da parte dell'Inter per Gary Medel, giocatore molto apprezzato dal tecnico Walter Mazzarri, l'agente Fifa Sabatino Durante ha parlato del cileno ai microfoni di Tuttomercatoweb.com consigliandolo a qualunque squadra di serie A: "Medel l'avevo proposto due anni fa, assieme a Vidal, a diversi club italiani: Inter, Milan, Juventus, Fiorentina e Napoli, ma nessuno ci ha creduto e lui è finito in Spagna. È un calciatore di grande concretezza, che ricorda un po' Gattuso. In nazionale ha spesso giocato me terzo di difesa perché a Bielsa serviva un calciatore veloce, ma lui è un incontrista di grande quantità. Al Siviglia lo ha dimostrato più volte annullando spesso e volentieri Messi: ha grande coraggio, è un leone e non ha paura di nessuno. Penso che farebbe la fortuna di ogni squadra e ogni allenatore. E' un calciatore che somiglia molto a Gattuso anche se ha maggiore confidenza col gol. Però mi chiedo a cosa serva all'Inter. Ha Kuzmanovic, Gargano e Mudingayi in quel ruolo e non avrebbe senso prendere un altro doppione. Mi pare un'operazione senza senso".

Pensa che la strategia interista sia sbagliata?"Branca e Ausilio non hanno fatto un mercato in prospettiva, ma hanno preso giocatori già pronti spendendo molto per raccogliere appena un nono posto. L'unico colpo in prospettiva è stato fatto da Stramaccioni con Kovacic. Non credo a chi dice che Moratti non spende più, il presidente spende, ma ultimamente ha speso male e senza l'idea di un progetto. Inoltre che un altro problema".

Dica pure..."Ultimamente sento tanti nomi di extracomunitari accostati ai club italiani, ma alla fine nessuno sa quanti se ne possano tesserare perché la Federazione non dà regole certe ed è sempre in ritardo rispetto ai tempi del mercato, quando non cambia le carte in tavola come nel 2010 quando saltarono diversi affari importanti e già chiusi per la miope scelta di chiudere parzialmente agli stranieri per dare una giustificazione al fallimento mondiale. Stessa cosa capitò ai tempi dell'ingresso nella comunità europea di Bulgaria e Polonia, coi giocatori dei due paesi che solo un anno dopo vennero considerati comunitari dalla FIGC. Non vorrei che anche coi croati capiti lo stesso".