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Dybala: «Mano de dios? Maradona fu furbo. La foto dei soldati alle Malvinas…»

Lorenzo Roca

L’attaccante della Juventus Paulo Dybala, si racconta in un’intervista al Corriere della Sera: A scuola come se la cavava? «A casa la prima cosa che mi chiedevano era proprio la scuola. E se a 17 anni ero già professionista, non ho...

L'attaccante della Juventus Paulo Dybala, si racconta in un'intervista al Corriere della Sera:

A scuola come se la cavava?

«A casa la prima cosa che mi chiedevano era proprio la scuola. E se a 17 anni ero già professionista, non ho perso mai un anno».

Suo padre che lavoro faceva?

«Aveva una ricevitoria. È morto quando avevo 15 anni. Mi portava alle partite, agli allenamenti. Voleva che uno dei suoi figli diventasse calciatore: mi diceva di non abbassare mai la testa e di lottare per quello che voglio».

È dovuto crescere in fretta?

«Sì, a 15 anni già abitavo nella “pension” dell’Istituto di Cordoba, mi pulivo la stanza, ero lontano da casa. Poi sono venuto da voi a 18 anni. Dell’Italia conoscevo poco, ma a Palermo mi hanno fatto sentire uno di loro».

Chi l’ha sorpresa di più?

«Buffon in allenamento è incredibile: non so se c’è un portiere più forte al mondo. E aiuta tantissimo noi giovani. La serie di 22 partite è merito soprattutto dei più vecchi».

Su Instagram ha messo una foto dei soldati argentini alle Malvinas. Come mai?

«Il 2 aprile è l’anniversario dei caduti. Ragazzi come me. Sono fatti che mi colpiscono».

Il gol di mano di Maradona agli inglesi quindi lo rifarebbe, anche se fu scorretto?

«Non so se chiamarlo scorretto. Allora anche il rigore per la Germania nella finale di Italia 90 non dovevano fischiarlo. Il calcio è così: se uno si butta e l’arbitro fischia è merito del giocatore. Maradona è stato più furbo dei 50 mila che erano allo stadio».

La sua ultima passione?

«Il Lego: ho cominciato l’anno scorso a Palermo e mi piace tantissimo. Antonella compra le scatole e mi aiuta. Io mi rilasso, penso ad altro. E pezzo dopo pezzo costruisco qualcosa di bello:

proprio come nel lavoro».

(corsera)