L'Inter perde per strada altri punti e fallisce quello che poteva essere un set point per allungare sulle inseguitrici. Male in attacco, tante occasioni create ma zero gol.
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Inter, Lukaku non incide. Gosens fa rimpiangere Dimarco. Dzeko e Lautaro due controfigure
"Battere il ferro finché è caldo non rientra fra le specialità dell’Inter, che dopo aver perso con l’Empoli post derby di Supercoppa, stavolta pareggia in casa della Sampdoria penultima in classifica. Lenta, imprecisa, frenetica fino al nervosismo, l’Inter tira venticinque volte verso la porta, ma vede il gol come un miraggio e non si scolla di dosso le avversarie per la lotta Champions, ritrovandosi con dubbi che pensava di aver risolto", spiega il Corriere della Sera.
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"Nonostante la prima trasferta di campionato senza gol subiti, per vincere non basta la rabbiosa spinta finale: Audero devia sulla traversa un tiro di Acerbi, mentre Dzeko e Lautaro nelle ultime scelte dentro l’area sembrano le controfigure della coppia che ha trascinato i nerazzurri per mesi, in attesa di Lukaku. E il belga, tornato titolare, incide ben poco".
"Non si può dire nemmeno che l’Inter si presenti nella «modalità-Empoli», ovvero con quell’approccio blando e svagato che rovinò la festa dopo il trionfo di Riad. E non si può nemmeno pensare che basti la presenza di Gosens titolare, che in campionato mancava addirittura dalla prima giornata a Lecce, a giustificare una versione «minore» della squadra. Il tedesco, a scanso di equivoci, fa rimpiangere Dimarco. L’ex atalantino fa fatica in una gara come questa nella quale l’Inter pianta le tende sulla trequarti. Serve chi salta l’uomo, chi ha fantasia, non solo potenza. Non sembra nemmeno un caso che le occasioni migliori del primo tempo arrivino all’inizio, con Lukaku (parato), Lautaro e Calhanoglu (fuori misura), perché con il passare del tempo la Samp assorbe i colpi", aggiunge il quotidiano.
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