Edin Dzeko è stato intervistato da David Trezeguet per la rubrica "9, vita da bomber" che andrà in onda su Premium Calcio e ha parlato della sua esperienza al Manchester City, di Mancini e anche della Roma e di Spalletti. Ecco le parole del giocatore:
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Dzeko: “Mancini mi ha chiamato al City. Da Spalletti ho imparato tanto. Jovetic…”
L'attaccante della Roma ha parlato dei due allenatori che hanno caratterizzato la sua carriera. E di un parere che gli diede il montenegrino
IL CITY E MANCINI - “Volevo andare in una società più grande. Mi ha chiamato Mancini che mi ha detto che mi voleva fortemente. E in quell’anno si vedeva che il City era una società che poteva crescer molto. Lui vuole sempre giocare in modo offensivo, non aveva paura a schierare le tre punte e per noi attaccanti questo fu importante. Il secondo anno abbiamo vinto la Premier, dopo 44 anni, in una partita pazza, all’ultimo istante. Il terzo anno invece è stato difficile, non siamo riusciti a giocare come l’anno prima ma siamo riusciti ad andare in finale di FA Cup, dove però abbiamo perso col Wigan. Mancini a quel punto è stato esonerato ed è arrivato Pellegrini che mi ha chiamato dicendomi che voleva che restassi. Così sono rimasto e abbiamo vinto la coppa e il campionato. L’anno dopo però ho giocato poco, desideravo cambiare aria".
LA ROMA E SPALLETTI - Volevo venire in Italia, dopo le esperienze che avevo fatto. Qui a Roma c’era Pjanic, poi Sabatini mi voleva tantissimo e mi ha convinto. A Roma se vinci due partite vinci lo Scudetto, poi se ne perdi una va tutto male. Al City Jovetic mi aveva detto che in Italia sarebbe stato difficile ma che se avessi segnato tanto sarei stato come un Dio. Il primo anno è non è stato facile sentire le cose che mi hanno detto ma giocavo male, quindi le critiche ci stavano. Molti pensavano che sarei andato via ma io sono venuto qui per fare grandi cose, non sono il tipo che se ne va dopo un’annata fatta male. Volevo dimostrare di essere forte. Ho imparato molto dalla Serie A e molto anche da Spalletti, sui movimenti che un attaccante deve fare: come centravanti ho imparato più qui che in Germania e in Inghilterra”.
TOTTI E IL FUTURO - “Anche se lui non ha giocato molto quest’anno, per me era molto importante. Mi ha fatto degli assist incredibili, il gol che mi ha fatto fare con la Sampdoria ha cambiato tutto. Il sogno adesso è vincere lo Scudetto con la Roma. Qui vivono per questa squadra. Ho vinto il campionato in Germania e in Inghilterra ed è stato bellissimo, ma vincere a Roma sarebbe diverso e più bello. Come dicono qui, se riesci a vincere a Roma diventi Dio e sono curioso di vedere cosa succede se dovesse capitare”.
(Fonte: Premium Calcio)
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