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Inter, Dzeko: “Milano mi è piaciuta subito. Sempre avuto voglia di dare il massimo”

Marco Astori

Le parole del bosniaco: "I miei genitori mi dicevano sempre di stare con i piedi per terra e di rispettare gli altri"

Intervenuto ai microfoni del MatchDay Programme di Inter-Viktoria Plzen, Edin Dzeko, centravanti nerazzurro, ha ripercorso così la sua carriera: "Jusuf Sehovic, è stato il mio primo allenatore, una figura importantissima per me da cui ho imparato tanto. La mia carriera non sarebbe stata la stessa senza di lui e la mia famiglia: i miei genitori e mia sorella ci sono sempre stati, soprattutto nei momenti di difficoltà. Da quando ho cominciato ad allenarmi, ho sempre avuto quella voglia di dare sempre il massimo, di lavorare su me stesso e di non accontentarmi mai, sono queste le caratteristiche che mi hanno portato fino a qui.

Sono nato a Sarajevo il 17 marzo 1986, una città bellissima che ha sofferto tanto durante la guerra. Ora però sta crescendo molto e per me rimane la più bella del mondo. Le tappe successive sono state diverse, prima in Repubblica Ceca, a Usti nab Labem, poi Teplice, quindi Wolfsburg in Germania. A Manchester sono stato quattro anni e mezzo, per poi trasferirmi prima Roma, dove sono stato sei anni, poi a Milano, due città che mi sono piaciute subito per tante ragioni.

Il mio goal più importante? Con il City contro il QPR: fino al 91º eravamo sotto 2-1, ho fatto il goal del 2-2 poi Aguero ho segnato quello del 3-2 e così il club è riuscito a vincere la Premier League dopo 44 anni. Mio padre giocava a calcio e mi ha trasmesso tutto il suo amore per questo sport. Il mio punto di riferimento era il campo dove mi allenavo con la mia prima squadra, lo Zeljenzicar, vicino allo stadio Grbavica, anche se il pallone sempre fatto parte della mia vita. I miei genitori mi dicevano sempre di stare con i piedi per terra e di rispettare gli altri, se vuoi avere il rispetto deve essere il primo a dare rispetto".