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Getty Images
Ceduto Lukaku al Chelsea per 115 milioni di euro, l'Inter ha scelto di puntare su Edin Dzeko e probabilmente poi arriverà un altro attaccante. Questo il giudizio de La Gazzetta dello Sport sull'ingaggio del bosniaco da parte dei nerazzurri:
"Dzeko era quanto di meglio l’Inter potesse permettersi per non sentirsi nuda dopo aver perso nel trasloco verso un bilancio più sano l’armadio Lukaku. Dzeko è l’esemplificazione più riuscita di quale sia, e come giochi, un centravanti “totale”, prima ancora che “moderno”. Il bosniaco vede la porta almeno quanto è capace di farla vedere ai compagni e di quanto la mostrerà all’Inter. Dzeko significa gol segnati, certo, e alla Roma ne ha regalati tanti, ma anche fatti segnare. Non cambierà Dna perché quello è il suo da sempre: negli ultimi anni semmai lo ha accentuato per essere coerente con una delle sue qualità principali, l’intelligenza non solo tattica".
"E un centravanti intelligente sa che, con il passare del tempo, l’area diventa un territorio sempre più minato: bisogna saperci arrivare, non bivaccarci a rischio di essere circondato. Dzeko non cambierà anche perché sa di poter essere un’occasione per l’Inter quanto l’Inter può esserla per lui. In sei stagioni con la Roma ha dimenticato il sapore del trionfo che aveva assaporato cinque volte con il Manchester City: la missione nerazzurra di non rendere episodio isolato lo scudetto dell’anno scorso sarà anche la sua", chiude il quotidiano.
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