02:22 min

ultimora

La moglie di Dzeko: “Edin felice all’Inter, si sente già a casa. E nello spogliatoio…”

Matteo Pifferi

 Lunga intervista concessa da Amra Silajdžić, compagna di Edin Dzeko, a La Gazzetta dello Sport: le sue parole

Lunga intervista concessa da Amra Silajdžić, compagna di Edin Dzeko, a La Gazzetta dello Sport:

«Per noi qui è più facile vivere la città. Rispetto ai sei anni romani giriamo di più a piedi, è più facile girare anche perché i tifosi sono un po’ diversi, vivono il rapporto con il calciatore in un altro modo. Ma oggettivamente devo dire che ci trovavamo molto bene nella nostra Casal Palocco e ci troviamo perfettamente in centro Milano. Anche perché Edin è sereno e questo in campo si vede».

Riavvolgiamo il nastro: estate 2021, Dzeko è in Portogallo con la Roma, lei con i figli. Non pensava al trasloco.

«Confermo. Già altre volte era successo che pensavamo di trasferirci e non era accaduto, per cui io ero serena. Pensavo al trasferimento di Sofia a Los Angeles per studiare criminologia, non al nostro».

Poi la chiama Edin e le dice: “Andiamo all’Inter”.

«Mi dice che c’è questa possibilità, ma io gli rispondo di farmi sapere solo a cose fatte proprio per quello che era successo gli anni precedenti. Quando mi ha confermato che saremmo andati, ero combattuta: piangevo perché Roma è stata casa nostra per sei anni e come fai a dimenticare casa? Ma ero felice per lui, sapevo che voleva un’opportunità importante e ci si sarebbe buttato con tutto se stesso».

Anche suo marito si è commosso quando avete lasciato la casa di Casal Palocco?

«Si è emozionato, ma è un professionista e pensava a fare bene con l’Inter. E così è andata».

Da Roma vi trasferite a Milano, inizialmente in hotel, poi trovate casa.

«Sì e scegliamo un appartamento che ora sentiamo nostro. Mi sono ambientata nel migliore dei modi, i bambini anche, Milano è bella, ti offre tanto e stiamo iniziando ad avere le nostre abitudini. I tifosi sono tranquilli e la posizione di Milano ci consente di girare spesso anche in macchina. Possiamo andare in auto a Sarajevo».

Le dice mai qual è la cosa che gli piace di più dell’Inter?

«Lo spogliatoio. E lo stesso vale per me. Ho lasciato amici a Roma, li sto ritrovando qui. Abbiamo fatto un bel gruppo di ex jugoslaveni (testuale, ndr). Kolarov, Perisic, Brozovic e Handanovic, tutti abitano vicini».

Ci racconta qualche segreto di suo marito?

«Non ha nessuno tatuaggio, il suo piatto preferito è un tipico involtino di carne bosniaco, ma mangia sano, come tutti noi. E stiamo trasferendo questa educazione alimentare ai figli. Quando a 36 anni giochi ad alti livelli devi seguire un po’ tutto, stare molto attento a ogni particolare. Per il resto, ascolta musica bosniaca e latina».

Serie tv preferita?

«Ne vediamo tante, quasi tutte in lingua originale. Adesso ad esempio stiamo guardando “Manifest”, molto bella. Gli è piaciuta molto “Ted Lasso” che racconta la storia di un allenatore statunitense di football che si trasferisce in Inghilterra per allenare una squadra di calcio».

Magari sarà anche il futuro di Edin.

«Non lo so, vi assicuro che pensa soltanto a fare il calciatore e vuole godersi ogni giorno, dall’allenamento alle partite. È davvero felice».

Entrambi siete molto impegnati extra-calcio: sta per riaprire il vostro ristorante di Dubrovnik, “Ezza”, e siete attivi nel sociale.

«Siamo pronti a ripartire alla grande con il locale all’inizio della nuova stagione turistica. Per il resto cerchiamo di restituire un po’ della fortuna che abbiamo avuto».

Un’ultima curiosità: ma è vero che Edin dorme in un’altra stanza rispetto a lei e ai bambini per riposare meglio?

Ride «Allora, faccio chiarezza. Con tre bimbi così piccoli e molto vicini come età per un bel po’ di tempo io ho dormito con loro, che si svegliavano di continuo, e ho lasciato Edin solo così da farlo riposare perché come dicevo prima lui è un professionista vero. Però adesso, diciamo così, la famiglia si è riunita e i bambini finalmente hanno capito che la nostra non è solo la camera di papà, ma è la camera di tutti e due, anche della mamma».