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E’ Icardi la novità della Champions. Migliorato da Spalletti, in Europa ha lasciato il segno

Andrea Della Sala

Il numero 9 dell'Inter sta segnando a raffica anche in Champions

Mauro Icardi ha risposto a tutti, anche a chi pensava che in Champions non riuscisse a segnare o a esprimersi sui livelli fatti vedere finora in Italia. Maurito è all'altezza dei più grandi attaccanti, non è arrivato giovanissimo in Champions, ma ora che la gioca sta lasciando il segno. "Per il 25enne Icardi è la prima volta in Champions League e ora il continente si è accorto quanto ha perso finora. Ha giocato 4 partite e segnato 3 gol, tutti decisivi. Il primo ha avuto un effetto tale da superare l’importanza stessa della partita e del risultato, un gol di una bellezza assurda, la labbrata al volo da fuori area su cross di Asamoah con cui l’Inter ha ripreso il Tottenham sull’1-1 per poi superarlo con il 2-1 di Vecino in pieno recupero. Quella partita ha trasformato l’Inter e tutta la sua stagione. Il secondo gol è quello di un centravanti vero, un falco da area di rigore che piomba sul pallone sgusciato dal pasticcio fra il portiere olandese Zoet e il difensore Schwaab: Paolo Rossi e poi Inzaghi segnavano gol così. Valeva la vittoria sul Psv. Il terzo è quello che Icardi ha sempre sognato, contro la squadra che lo ha convinto della sua forza, anche se lo ha lasciato andare molto presto. Al Barcellona ha realizzato il gol che voleva più di ogni altro, per come ha difeso la palla nell’area piccola, per come si è girato, per quanta rabbia ha scaricato su quel pallone. E perché quel pallone rimetteva le cose a posto, almeno secondo le speranze dell’argentino", si legge sul Corriere dello Sport.

Non tutti i migliori della storia della Champions hanno iniziato alla grande come Icardi. "Solo Henry e Drogba avevano segnato 5 reti a testa, ma i due più grandi bomber di tutti i tempi, Ronaldo e Messi, nelle loro prime 4 gare di Champions non avevano mai messo il nome nel tabellino dei marcatori. E anche Gento, una colonna del primo straordinario Real Madrid della storia, anche Eusebio, la stella del Benfica degli anni Sessanta, erano rimasti senza segnare. Con Henry e Drogba, meglio di Icardi solo altri tre, arrivati a 4 reti: Van Nistelrooy, Raul e Alessandro Del Piero. A 3, quanto Icardi, Benzema, il grande Di Stefano, Shevchenko, Ibrahimovic e i due Müller, Thomas e Gerd; a 2 Morientes e Cavani. Pippo Inzaghi si era fermato a uno. Icardi rappresenta la vera novità della Champions in fatto di centravanti. Ha ancora un po’ di tempo per migliorare, per esportare in Europa le sue doti innate di calciatore cacciatore di porte avversarie. Con Spalletti sembra migliorato, ancora più coinvolto nel percorso di crescita dell’Inter. La fascia di capitano gli dà una luce diversa anche in Europa. In Italia già sapevamo quanto fosse forte", commenta il quotidiano.