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La motivazione più plausibile per la scissione in due nuove società dell'accomandita Saras gestita da Gian Marco e Massimo Moratti pare essere un adeguamento al nuovo che avanza. Un nuovo chiamato Rosneft, colosso russo che recentemente ha acquistato il 21% della società petrolifera italiana. È un momento difficilissimo per il settore petrolifero e della raffinazione nella fattispecie. Collocare la produzione diventa sempre più complicato per quelle società che, a differenza di Eni, di Ergo del gruppo Api, non possono contare su una rete di distribuzione dei carburanti. Rosneft, che in Saras ha investito 270 milioni tra il 13,7% comprato dai Moratti e il 7,5% ritirato con l’Opa, intende creare una joint venture che fornirà uno sbocco ai prodotti della raffineria di Sarroch. I russi hanno messo un piede in Europa, ma di certo non si fermeranno al primo passo.
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