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Secondo il Corriere dello Sport l'Inter ha trovato un nuovo mago. E' Walter Mazzarri. A 34 anni l'attuale tecnico nerazzurro ha deciso di voler diventare allenatore e da allora ha iniziato a studiare per aggiornarsi e per migliorarsi. Dal 1995 non si è mai fermato, stava lontano da casa per settimane, alla ricerca di nuovi talenti, girando per l'Europa e per il mondo. Mazzarri ha studiato alla scuola di Ulivieri e scrutava gli allenamento di Hodgson e Ancelotti, però ha sempre corso da solo. Ogni anno realizzava un'impresa. Sa come fare il suo lavoro, a livello tattico ma anche psicologico. PARTITE - Al termine dei 90 minuti, Mazzarri vuole le riprese della partita per poterla rivedere e lo fa a ripetizione. Studia la gara, i dettagli, prende appunti. "Va avanti sino all'alba e se non è stato a cena si fa bastare qualche panino. Dorme un paio d'ore, ma quando si sveglia ha già le idee chiare", scrive il Corriere dello Sport nell'edizione odierna. Mazzarri, infatti, sa cosa dire alla squadra, ha già in mente il discorso da fare al gruppo e, soprattutto, parla in modo diretto, anche attraverso colloqui personali e individuali. "Il pranzo a Reggio e Napoli, glielo servivano nel suo domicilio calcistico: lo spogliatoio. Non si muoveva dalla scrivania", prosegue il Corriere.SQUADRE - Le sue squadre sanno cosa fare perché durante gli allenamenti provano a ripetizione. Ogni giocatore deve sapere come muoversi e deve avere in mente le soluzioni che può adottare quando è in possesso palla: scarico del pallone, passaggio in profondità, scambio stretto, cambio di fronte. L'Inter di Mazzarri - come scrive il Corriere - inizia ad avere la sua impronta.COLLOQUI - Mazzarri parla molto con i suoi giocatori, non solo in albergo ma anche nel pullman, per ripassare la "lezione" e metterla in pratica.GIACCA - Quando toglie la giacca vuol dire che qualcosa non va. Probabilmente vuol dire che bisogna iniziare a correre, che bisogna svegliarsi e vincere la partita. "Un po' come Hulk che deve strapparsi la maglietta di dosso, così fa Mazzarri", scrive il Corriere. Il tecnico nerazzurro dalla panchina si fa sentire, incita i giocatori, prova a generare la rimonta. A Napoli, in un periodo, dopo le vittorie portava la squadra a cena e offriva lui.
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