Focus della Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina sul ruolo di Martins Eder in questa stagione: "Nel basket si parla di «sesto uomo» per definire il primo fra i panchinari, giocatore spesso fondamentale più dei titolari effettivi. In NBA, il torneo numero uno al mondo, spicca per esempio la storia di Kevin Mc Hale, magnifica ala-centro di riserva dei Boston Celtics Anni 80, prima alternativa al fenomeno Larry Bird e al grande Robert Parish. Ebbene, da «panchinaro» McHale è ricordato come uno dei protagonisti principali nei grandi successi del 1981, 1984 e 1986 dei Celtics. E all’alba di una potenziale nuova grande Inter, firmata Suning, è forse questo il ruolo che potrebbe ritagliarsi Éder Citadin Martins, 30enne italobrasiliano, attaccante della nostra Nazionale e primo cambio di lusso, là davanti, a disposizione di Stefano Pioli. Non è fra l’altro da escludere che Pioli stesso utilizzi proprio l’esempio di McHale per stimolare Eder. Il tecnico dell’Inter è infatti un grande appassionato di pallacanestro, tifosissimo dei Lakers di Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar però, in quegli anni rivali storici dei Celtics. L’idolo di Pioli? Byron Scott, titolarissimo allora, va detto".
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Eder come Kevin McHale, fuoriclasse dello spogliatoio: con Pioli, Conte e Ventura…
L'attaccante nerazzurro è sempre più leader del gruppo
Fondamentale il suo ruolo nello spogliatoio nerazzurro: "Può tranquillamente essere etichettato come un fuoriclasse. Sì, un vero leader silenzioso, uno che fa gruppo, che aiuta il compagno di turno, sempre. Non a caso, prima di conquistare Pioli è entrato nel cuore di un Generale durissimo ed esigente come Antonio Conte, ed ancora oggi, con Ventura, fa parte senza discussioni del gruppo azzurro. Domenica, contro l’Atalanta, Eder ripartirà probabilmente dalla panchina, pronto però a confermarsi fra i «migliori attori non protagonisti» del campionato.
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