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Nel corso dell'intervista concessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l'ormai ex Inter Eder ha avuto modo di soffermarsi anche sul suo rapporto con Antonio Conte, che ha avuto come commissario tecnico in nazionale: «È differente dagli altri. È maniacale. Andatevi a riguardare il primo gol contro il Belgio all’Europeo. Ecco, per tutta la settimana precedente alla partita lui ci aveva spiegato quel movimento e la rete è arrivata proprio così. Queste sono cose che conquistano un giocatore. Tratta tutti alla stessa maniera: in Nazionale l’ho visto riprendere me e un minuto dopo Buffon, in modo identico. Non posso che ringraziarlo, mi ha fatto vivere un sogno. Tutti ci massacravano, si diceva “Ma dove può andare l’Italia con Eder e Pellé”. Eppure...».
Ventura, invece, il sogno di un Mondiale gliel’ha tolto.
«Dico solo che con Conte in panchina l’Italia sarebbe andata in Russia con la sigaretta in bocca, quanto accaduto nello spogliatoio prima di Italia-Svezia non si sarebbe verificato».
Si è mai pentito di aver scelto l’Italia?
«Mai, è il paese che mi ha fatto diventare calciatore dopo anni di gavetta. Avevo la possibilità di scegliere il Brasile, ma non ho mai avuto dubbi. In quello spogliatoio sono stato accolto alla grande da Buffon, Pirlo, De Rossi: dopo Italia-Svezia li ho ringraziati tutti, uno a uno».
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