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Foto: Mediaset
"L’Inter ne ha vinte 8 di fila. Ora, ditemi voi se si può rompere le balle a Conte. No, non si può e neppure se lo merita. E fa niente se il Crotone ne ha fatti due, fa niente se Vidal si sta rivelando più un problema che un vantaggio, la squadra ha talmente tanta “forza d’urto” da non temere (quasi) nessuno. E, “la squadra” e quella con Sensi in campo, l’uomo che più di tutti ha caratterizzato l’era-Conte. Con lui in campo i nerazzurri hanno quel pizzico di fantasia in più che a un certo livello diventa indispensabile. Avrebbe potuto darlo anche Eriksen, ma al danese - a differenza di Vidal, va detto - tutta questa fiducia non è stata concessa.
Ecco, Eriksen. Dalla sua cessione dipendono nuovi ingressi e ulteriori movimenti. La priorità per Conte è un centrocampista “alla Kessiè” (sì, anche per lui), De Paul è già stato promosso ma salvo miracoli arriverà a giugno. E Vecino? Prenderà il posto di Nainggolan, a meno che non arrivino improbabili offerte. Infine, la punta. Con Lukaku costretto al riposo (sì, ogni tanto gli acciacchi toccano pure a lui) e Sanchez perennemente “a rischio” serve un innesto d’esperienza, uno “alla Gervinho”, che è facile da dire e molto meno da realizzare. E allora torna di moda l'operazione "fatta in casa": Eder di ritorno dalla Cina. Fa sognare i tifosi? No. È un serio professionista? Sì. Può essere una buona scelta per far respirare i titolari? Ottima domanda...
Morale, cercano tutti la punta “scafata”. Anche Pellè rientra nel lotto. Ecco, l’ex azzurro. Son tutti lì a prenderlo per il culo e, sì, è vero, Van Basten era un’altra cosa, ma questo qui negli ultimi 4 anni ha guadagnato 1800 euro all’ora (ogni singola ora) e ora potrebbe finire in una big di Serie A a “svernare”. Francamente i pirla sono altri, suvvia".
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