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Nell’Inter che oggi gioca a Udine, ci sarà un osservato speciale: Eder. L’ex sampdoriano , da quando è arrivato a Milano fatica a tornare il goleador che fu. Arrivato un anno fa dalla Samp con il pesante biglietto da visita di vice capocannoniere (12 reti in metà stagione) dietro a Higuain, l’oriundo ha pagato gli stenti della squadra e segnato appena due reti in campionato, mai decisive. La prima in aprile, nel 3-1 proprio all’Udinese, sotto agli occhi dei cinesi di Suning, alla prima a San Siro e in attesa di prendersi la società. E ieri sera nel ritiro friulano è arrivato Steven Zhang, braccio operativo della nuova proprietà. La seconda rete è di questo campionato, con una gran punizione in casa dell’Atalanta poi vanificata dall’harakiri nel finale con il rigore di Kessie. Lui però ha la scorza dura, prima di emergere ha fatto gavetta e ha ribadito di voler vincere la sfida in nerazzurro. Malgrado le voci di mercato che, oltre a Jovetic, danno in uscita uno tra lui e Palacio per fare spazio a Gabigol (se non andrà in prestito) e al baby Pinamonti. L’Inter di Pioli del resto è un treno che non aspetta nessuno. Lo hanno capito Candreva e Brozovic, che dall’arrivo del nuovo tecnico hanno segnato tre gol a testa in campionato. Lo stesso Perisic, quello che più spesso entra in concorrenza con Eder, risulta spesso decisivo con cross e strappi ad aprire le difese. Eder, che rimane un punto fermo in Nazionale, ora vuole trovare lasciare il segno anche nell’Inter. Pioli non chiede altro.
(Gazzetta dello Sport)
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