L'avvio all'Inter non è stato tra i più incoraggianti, anzi, Eder ha trovato molte difficoltà nei primi mesi in nerazzurro e qualcuno ha anche messo in dubbio la sua permanenza ad Appiano Gentile il prossimo anno. Difficoltà che però sembrano sfumare quando l'ex blucerchiato indossa la maglia azzurra della Nazionale. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport evidenzia questo fattore, che vale anche per Graziano Pellé, anche lui ai margini del Southampton ma protagonista in azzurro:
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Eder rifiorisce in Nazionale: per Conte è una sicurezza…
L'ex blucerchiato non si è ancora ambientato a Milano, dove ha assaggiato diverse panchine. Tutto cambia in azzurro, dove è sempre tra i protagonisti.
CHE TANDEM - "Clic. Partitella vinta e foto ricordo che li immortala sorridenti a fine allenamento. Nel verde di Coverciano, la coppia non scoppia e si rilancia ad essere la più bella del (non ricchissimo) reame del calcio azzurro. Parliamo di Graziano Pellè e Citadin Martins Eder, al momento il tandem titolare della Nazionale azzurra, come è apparso anche negli esperimenti tattici di ieri. In fondo, anche il loro impiego può rappresentare una sorta di cartina di tornasole delle difficoltà che deve affrontare Antonio Conte nella costruzione della squadra".
IN AZZURRO TUTTO É DIVERSO - "Se i due attaccanti, nelle ultime 8 partite dell’Italia, per 6 volte sono partiti insieme dal primo minuto, la loro parabola nei club di appartenenza in questo 2016 si è un po’ appannata. Cominciamo da Pellè, che forse nel Southampton ha cominciato a trovare meno spazio complice un infortunio al ginocchio occorsogli proprio all’inizio dell’anno. Da quel momento il centravanti - terminato il recupero - nelle 18 partite giocate dalla sua squadra in Premier ne ha disputate da titolare solo 9, mentre nelle rimanenti per 2 volte non è stato convocato, in 2 occasioni non si è alzato dalla panchina e 5 volte è subentrato in corsa. Tutto sommato, però, il suo bottino di reti non è stato poi così arido, visto che l’azzurro è andato a segno 5 volte. Ancora più complessa la parabola di Eder. Giunto all’Inter dalla Sampdoria solo a gennaio - dopo che il corteggiamento estivo era naufragato in dirittura d’arrivo - l’italo-brasiliano è arrivato in nerazzurro forte delle 12 reti realizzate in maglia blucerchiata. Il problema però è che, dopo essere subito partito titolare nelle prime cinque partite disputate agli ordini di Mancini, da fine febbraio ha cominciato a conoscere un impiego a singhiozzo certificato dai numeri: 3 volte è rimasto sempre in panchina, 6 volte ha giocato spezzoni di gara e solo in 3 casi si è riconquistato la fiducia dell’allenatore dal primo minuto (4 con il match contro la Juventus in Coppa Italia). Alla luce di questo, non sorprende che con l’Inter abbia segnato solo 1 gol".
PROVE TECNICHE - "Eppure in Nazionale il rendimento della coppia è di buon livello. Pellè ha segnato 4 reti in 11 partite, mentre Eder ne ha realizzati 2 in 9. Come si vede, cifre non alla Gigi Riva per intendersi, ma quanto basta per dare al c.t. massime garanzie sia sul piano dell’affiatamento che della propensione al sacrificio. Per questo anche ieri sono stati riproposti quasi sempre in tandem in tutte le partitelle giornaliere, con questi sostituti nel ruolo: Immobile e Pavoletti per Pellè; Insigne e Borini per Eder. Tutto sommato, però, il tourbillon è stato grande per tutti. Soprattutto nella partitella a metà campo del pomeriggio, contro la squadra di sparring partner (schierata col 4-4-2) il 3-5-2 dei presunti titolari del momento ha schierato Tonelli (e poi Izzo), Ogbonna, Astori (e poi Acerbi) in difesa; De Silvestri (e poi Candreva), Florenzi (e poi Parolo e Benassi), De Rossi (e poi Jorginho), Giaccherini (e poi Soriano), El Shaarawy (e poi Zappacosta e Bernardeschi) in mediana. Davanti, come detto, la strana coppia che sembra non avere concorrenti per i posti da titolare, almeno fino all’arrivo di Zaza la prossima settimana. La considerazione finale è d’obbligo: la Nazionale al momento ha come coppia d’attacco due (buoni) giocatori che nei rispettivi club non sono sicuri di avere neppure il posto da titolare. Se Conte avesse dei timori in vista dell’Europeo (e li ha), non ci sentiremmo di dargli torto".
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