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Elefante: “Soffire sempre soffrire. E’ questo il destino dei nerazzurri”

Il noto giornalista della Gazzetta dello Sport, molto vicino al mondo nerazzurro, Andrea Elefante, prova dire la sua sul momento dell’Inter: “Zero tiri in porta, cento paure, mille dubbi, europei e non solo. Doveva essere la notte del congedo...

Riccardo Fusato

Il noto giornalista della Gazzetta dello Sport, molto vicino al mondo nerazzurro, Andrea Elefante, prova dire la sua sul momento dell’Inter: “Zero tiri in porta, cento paure, mille dubbi, europei e non solo. Doveva essere la notte del congedo dal derby di chi questa partita negli anni aveva acceso, onorato, protetto, vinto: gli eroi del Triplete rimasti e che non rimarranno. È stata la notte del riprecipitare dell’Inter in un buio di gioco, e risultato, che le ultime tre partite sembravano aver rischiarato appena un po’: un passo avanti e uno indietro, tre partite senza prendere gol ma non una di più, segnali di fiducia da Icardi e Kovacic e poi loro i primi ad annegare in una partita certo non da intoccabili (Thohir dixit). Sembrava, sempre sembrava: la parola d’ordine di una stagione ancora senza pace a 180’ dalla sua conclusione, che ha consumato via via le flebili certezze costruite ogni volta a costo di immani fatiche.Ancora più che il risultato in sé, come è arrivato: una sconfitta che ha squagliato tutto quello che ha trovato sul suo cammino. Il desiderio di un ultimo derby da ricordare per i tripletisti: Zanetti lo ha sofferto tutto in panchina forse pensando a quanta tensione accompagnerà sabato il suo saluto a San Siro da giocatore dell’Inter; Milito ha provato ad aggredirlo senza successo per dieci, inutili minuti; Samuel lo ha salutato dicendo addio anche alla sua straordinaria statistica personale, fatta fino a ieri sera di sole vittorie; Cambiasso, l’unico che forse ne giocherà ancora, lo ha attraversato da un certo punto in poi con il rimpianto di un cartellino giallo che lo ha fatto disperare per minuti e minuti e poi il rimorso per essersi perso De Jong nell’azione del gol.Ma la sconfitta di ieri ha squagliato soprattutto, visti anche gli altri risultati della giornata, parte del vantaggio che la squadra si era presa nella corsa verso l’Europa League. L’Inter è ancora padrona del suo destino, ma il suo destino resta soffrire fino in fondo, doversi macerare forse fino all’ultimo minuto dell’ultima partita nell’incertezza del traguardo. Doveva essere già suo da un pezzo ma vista la gara di ieri non è così anormale sia ancora guardato senza poterlo toccare. Parla il calendario, ieri sera a guardarlo ancor più infido di sempre: all’orizzonte di sabato sera un altro potenziale scontro-psicodramma, quello contro la Lazio (tanto più se oggi la squadra di Reja dovesse battere il Verona), per non parlare dell’ultima di campionato sul campo di un Chievo forse ancora non certo della salvezza. Senza pace, fino alla fine: in fondo, a leggere questa stagione dall’inizio c’era da aspettarselo.