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Il noto giornalista della Gazzetta dello Sport, Andrea Elefante, da sempre molto vicino alle vicende nerazzurre, dice la sua sull’ormai imminente rinnovo del contratto di Walter Mazzarri: “Più che per l’annuncio, ormai scontato, del rinnovo del contratto di Mazzarri fino al 2016, il Cda di oggi sarà interessante per capire due cose. La prima: cosa abbia spinto Thohir a cambiare idea, non sul tipo di decisione da prendere, ma sui tempi della medesima. La seconda, ma questa più difficilmente sarà resa pubblica: se dietro il prolungamento per un’altra stagione esista una clausola economica per la quale il secondo anno possa essere considerato parzialmente «rivedibile». La certezza: l’altro ieri è stato lo stesso Thohir a parlare di «lunga discussione» prima di arrivare al suo ok. Nell’immediato, la questione in ballo non era la firma in sé - il presidente non l’aveva mai esclusa a priori, anzi - ma il quando metterla. E sicuramente fino a non molti giorni fa ET sembrava orientato a rinviare il discorso a fine luglio, se non addirittura a novembre-dicembre.Cambiare idea ci sta, ci mancherebbe, e non è la prima volta per il Thohir proprietario e presidente dell’Inter: succede quando l’indonesiano capisce, o comunque accetta come idea, l’opportunità di una mediazione fra le sue idee (più rigide, all’insegna di un’equazione molto americana: risultati=gratificazioni) e la filosofia calcistica italiana, più che nerazzurra. Nella fattispecie, se un giocatore in scadenza è più difficile da gestire per un tecnico, per un allenatore in scadenza è più difficile gestire dei giocatori. E senza scomodare la storia personale di Mazzarri, che ha ottenuto i risultati migliori quando ha avuto il gruppo in pugno, anche il Mondiale in corso sta dando una lezione importante: vanno oltre i loro limiti e spesso vincono soprattutto le squadre che credono ciecamente nel loro allenatore.Sotto questo punto di vista, il rinnovo del contratto darà al tecnico meno alibi, ma si deve pensare anche più forza: ecco perché, che esistesse o no una promessa fatta a Mazzarri da Moratti al momento di firmare per l’Inter, sia Fassone che Ausilio in questi mesi non hanno fatto mistero con Thohir di essere favorevoli all’ipotesi prolungamento. ET non è tipo da dare un placet se non ha almeno un fondamento di convinzione, ma entrambi i dirigenti di sua fiducia, per loro stessa ammissione, hanno spinto in questa direzione. E, volendo, «scommesso» personalmente: perché i buoni risultati di Mazzarri, nel caso, saranno anche una loro vittoria (o viceversa).”
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