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Condio (Stampa): “Conte, l’equivoco ‘pacchetti’ zavorra l’Inter. Il divorzio non conviene, ma…”

Alessandro De Felice

L'editoriale sulle pagine de' La Stampa del giornalista sul possibile addio a fine stagione tra Conte e il club nerazzurro

Sulle pagine de' La Stampa, Roberto Condio commenta le ultime vicende di casa Inter e le voci su una possibile separazione al termine della stagione tra il club nerazzurro e l'allenatore Antonio Conte.

"C’è il «pacchetto preconfezionato» che Antonio Conte assicura di aver ereditato («Con tante situazioni da migliorare») alla firma del contratto da 11 milioni l’anno. E c’è il «pacchetto Conte», con i bonus del tecnico di successo e i malus dell’esternatore incontrollabile, che Marotta ben sapeva di dover gestire dopo averlo sperimentato nella Juve. Involucri comunque ingombranti, pesanti. Stanno alimentando equivoci e zavorrando la stagione dell’Inter. Perché l’ex ct che ha ridotto da 21 a 8 punti il gap dai bianconeri ma resta lontano dal vincere qualcosa non ha molto da lamentarsi per la disponibilità di Suning ad accontentarlo, da Lukaku ad Hakimi. Eppure è dallo scorso 19 luglio («Siamo in ritardo sul mercato») che periodicamente tocca il tempo al club e costringe il pompiere Marotta a spegnere gli incendi innescati dal suo allenatore preferito. È un rincorrersi continuo, il loro. L’allenatore che proprio non riesce a contemplare la sconfitta sbrocca, il manager che il giorno dopo smorza i toni, spiega, ricuce. Energie sprecate. Cose che altrove raramente diventano pubbliche. Non all’Inter, nemmeno adesso che c’è Marotta. Proprio non ce la fa, Conte. Nemmeno dopo il 3-1 su un Toro a metà è riuscito a godersi il 2° posto ritrovato nonostante l’ennesima partita fatta più di ombre che di luci. Dopo le scosse post Bologna e Verona sembrava soddisfatto, sereno («La strada è quella giusta, qui non ho mai avuto sentore di mancanza di fiducia della società. Il progetto è triennale e ci vuole tempo»). Poi, però, qualche dubbio l’ha di nuovo seminato: «Se le persone sono contente, e penso che sia così, non vedo il motivo per non continuare. In caso contrario, non voglio essere di peso». Può esserlo, quando smette i panni del tecnico e indossa quelli del comunicatore che spesso mette in imbarazzo la società. Non ci sarà divorzio, non conviene a nessuno. Ma per tornare a vincere, oltre ai rinforzi in campo, serve anche più sintonia fuori. Un blocco unico, equilibrato, capace di superare i momenti difficili. Questa nuova Inter non lo è ancora".