Che Aleksandar Stankovic non fosse un talento come gli altri lo si sapeva da tempo: personalità da vendere, leadership, doti tecniche fuori dal comune. Caratteristiche che sembravano arrivare "di diritto", grazie a un cognome decisamente importante. Eppure il più piccolo di casa Stankovic si sta guadagnano ogni cosa grazie al duro lavoro e alla voglia di migliorarsi sempre. Un centrocampista moderno, completo, in grado di unire tecnica e fisicità, visione di gioco e spirito combattivo. L'Inter lo sa bene, in Svizzera lo hanno capito da mesi, il resto d'Europa ha già preso appunti.


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Inter, l’erede di Calhanoglu è già in casa? Stankovic jr incanta a Lucerna e lancia messaggi
Che impatto a Lucerna
—Arrivato a Lucerna in estate, in prestito con di diritto di riscatto e di controriscatto, Stankovic jr si è subito ambientato alla perfezione con la nuova realtà: alla prima esperienza tra i professionisti, il classe 2005 si è preso immediatamente una maglia da titolare e le chiavi del gioco della squadra allenata da Mario Frick (vecchia conoscenza del calcio italiano), dimostranto di non aver minimamente accusato il salto tra i grandi. 32 presenze in 32 giornate di campionato, di cui 28 da titolare, e 2 in Coppa di Svizzera, Stankovic è uno dei protagonisti delle brillante stagione del Lucerna, terzo in classifica e in piena corsa per un piazzamento in Europa. Un rendimento, quello del centrocampista serbo, che non è di certo passato inosservato.
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Le ipotesi per il futuro
—Il gol segnato su calcio di punizione ieri, in occasione del match contro lo Young Boys, ha fatto il giro del web, scatenando paragoni scontati con il padre. Anche lui centrocampista, a differenza di Dejan è più regista e meno doti di inserimento, ma ha le stesse doti caratteriali e di leadership. Anche per questo motivo è in continuo aumento il partito dei tifosi dell'Inter che lo rivorrebbero da subito a Milano, magari per crescere all'ombra di Calhanoglu e ritrovarsi in casa un potenziale erede del turco. La dirigenza nerazzurra nel frattempo sta studiando la strategia migliore da adottare: dopo avergli rinnovato il contratto nell'estate del 2023, l'idea di inserirlo in pianta stabile nella rosa della Prima Squadra c'è. È anche vero che, se dovessero arrivare offerte importanti (e gli estimatori non mancano), verrebbero valutate con attenzione. Una cosa è certa: Ale non è più solamente il "figlio di Dejan".
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