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Dalle colonne di Libero, Claudio Savelli analizza la vittoria dell'Inter contro la Sampdoria e in particolare la prestazione di Eriksen.
"L’Inter era ormai studiata e capita, e non aveva più la ferocia di inizio stagione. Aveva bisogno di cambiare, di poter fare a meno di ritmo e ferocia, introducendo creatività, diversità, pensiero. Ne era consapevole, infatti ha acquistato tutto questo a gennaio dal Tottenham. Era solo mancato il tempo per inserirlo in squadra. O meglio, era mancato il tempo per modellare la squadra attorno a Eriksen. Conte ne ha avuto durante la sospensione. Con Eriksen al centro, in tutti i sensi. Per fare spazio al danese nel suo ruolo ideale, dietro le punte e libero di muoversi, Conte ha messo in discussione una parte del suo lavoro, passando dal 3-5-2 al 3-4-1-2, rinunciando quindi alle catene tra esterni e mezzali. Non è scontato. Vuol dire che ha fiducia nella squadra e nell’ultimo arrivato. Eriksen non è ancora al meglio, come tutti gli altri, ma ora è dentro l’Inter. Tra Napoli e Samp ha dimostrato di essere l’uomo in più, se è vero che è entrato in tutte le azioni pericolose, non solo in quella del gol di Lukaku con l’illuminante assist. Conte sa che Eriksen, più di chiunque altro, può rendere questa squadra diversa. E diversa significa migliore. Ciò dimostra che l’avversità di Conte nei confronti dei giocatori di qualità è una fantasiosa invenzione".
(Libero)
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