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Eriksenha giocato nella gara contro Israele della sua Danimarca (finita 0-2). La Nazionale è stata la sua consolazione in un momento in cui era difficile trovare spazio nell'Inter. Ma poi si è ritrovato in nerazzurro e ora il suo ct ha ritrovato un calciatore sereno. Così lo descrive La Gazzetta dello Sport: "In nazionale in genere brilla e se nei primi quattro mesi di questa stagione non è crollato emotivamente, il merito va dato soprattutto al c.t. Hjulmand, che lo ha coccolato quando le cose non giravano, mettendolo sempre al centro del gioco e del progetto danese".
Il giocatore non ha mollato e il suo ct lo ha spronato a non farlo sapendo che prima o dopo sarebbe riuscito a prendersi il suo spazio in nerazzurro. Conte glielo ha dato quando ha imparato anche a difendere, quando è riuscito ad adattarsi al suo gioco, sacrificandosi, sistemando la sua testa in direzione della squadra nerazzurra. Eriksen si è ritrovato in pratica quando ha smesso di pensare che l'Inter si doveva adattare a lui e si è adattato all'Inter. Così ora, da quell'essersi ritrovato, trova vantaggio anche il suo commissario tecnico.
Numero dieci sulle spalle, centrale nei tre trequartisti dietro la prima punta con pochi compiti in fase difensiva e libertà di muoversi. Non ha giocato come gioca nell'Inter, ma adesso Eriksen è felice. Si vede e si sente. E Conte spera duri a lungo.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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