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Eriksen, gli esperti: “Non è stata epilessia o covid”. E sul possibile ritorno in campo…

Andrea Della Sala

La Gazzetta dello Sport ha interpellato alcuni esperti di medicina per parlare di quanto accaduto a Eriksen e del futuro

La Gazzetta dello Sport ha interpellato alcuni esperti di medicina per rivolgere loro domande su cosa possa avere causato l'arresto cardiaco per Eriksen e sul futuro del centrocampista dell'Inter e della Danimarca:

Possibile che nel calcio così “scientifico” del terzo millennio si verifichino ancora casi come quelli di Eriksen?

«Il rischio zero non esiste.Le patologie cardiache possono essere innumerevoli – spiega il professor Carù – e dalle immagini si capisce come nel corpo del calciatore della Danimarca a un certo punto sia successo qualcosa di anomalo. L’arresto cardiaco pare evidente, ma è ovvio che solo una diagnosi precisa possa indicarne la ragione».

«Sembra evidente che non si tratti di una sincope», spiega la professoressa Cavarretta.

Il professor Pigozzi: «Nel 1950 abbiamo varato la prima legge sul tema sportivo, poi negli anni approfondita e ristrutturata. Siamo un esempio per tutti i Paesi, avendo saputo prendere il meglio dalle esperienze internazionali».

Si è parlato di Covid come di epilessia: siamo fuori strada?

«Il coronavirus può provocare delle irritazioni a livello cardiaco, ma poi vanno in regressione - dice Carù -. Da quanto si sa, Eriksen non lo ha mai contratto e i danesi, come tutti, adesso dovrebbero essere in una bolla per disputare l’Europeo. Bisognerebbe sapere se aveva febbre o meno, ma è un dato che per ora non abbiamo».

Abbastanza fredda sembra essere anche Cavarretta. «Io non azzarderei a considerarla come una delle ipotesi primarie».

«Il fatto che si sia intervenuto sulla lingua lo ha fatto pensare - dice Pigozzi -, ma sono tante le cause che necessitano di quel tipo di manovra». «In genere insorgono in un’età inferiore oppure quando non si assumono i farmaci prescritti», spiega Carù. Ci sarebbe anche un’altra possibilità “di scuola”, ma che non sembra riguardare Eriksen. «Un trauma a livello cerebrale sarebbe in grado di causare epilessia, però è solo teoria», dice Cavarretta.

Quanto sono stati utili a Eriksen gli interventi immediati in campo?

«Un conto è essere in una unità coronarica di un ospedale, un altro in campo. Eriksen è stato rianimato molto bene», afferma Carù.

«Non si vedono più gli assembramenti di un tempo – spiega Pigozzi – e anche questa è una sensibilità che nello sport sta penetrando. Basti pensare a quello che succede nel rugby».

La domanda più difficile: Eriksen tornerà a giocare?

«Credo che la serie di analisi a cui si dovrà sottoporre renda difficile ipotizzare che per l’inizio campionato sia in campo». dice Carù.

«In Italia le prove d’idoneità sono scrupolose. Se Eriksen tornerà, significa che non ci saranno problemi», afferma Pigozzi.

«Ora è vivo. E per il momento è l’unica cosa che conta», conclude Cavarretta.