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L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha provato ad evidenziare una grande differenza tra Antonio Conte e Simone Inzaghi. Entrambi accomunati dal 3-5-2 come modulo prestabilito, i due tecnici hanno due visioni diametralmente opposte.
"Nel pensiero monolitico di Conte ognuno esegue uno spartito mandato a memoria, con Inzaghi c’è una maggiore possibilità di interpretare la situazione. Si passa dall’orchestra sinfonica a qualche assolo jazz. Ognuna delle due strade, ovviamente, trascina con sé pregi e difetti, ma di certo qui si biforca la strada interista. Luis Alberto, ad esempio, ha avuto maggiore possibilità di creare di quanto concesso a Christian Eriksen nell’ultima stagione", commenta infatti il quotidiano che, infine lancia una sfida. "Secondo il metodo Inzaghi, un giocatore come il danese può diventare centrale: avvicinarlo alla porta per tentare più la giocata e il tiro sarà la sfida della stagione".
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