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L'apprendistato italiano di Christian Eriksen non è ancora terminato: è quello che, evidentemente, pensa Antonio Conte, che anche contro la Juventus lo terrà inizialmente in panchina. Secondo il Corriere dello Sport, il centrocampista danese ha perso il ballottaggio con Vecino: "Da fuori la sensazione è che Eriksen comincerà dalla panchina, con Barella e Vecino ad affiancare Brozovic in mediana, per diventare poi la carta da giocare nella ripresa. Sia nella migliore delle ipotesi, ovvero con un'Inter nella necessità di gestire un risultato positivo; sia in quella peggiore, vale a dire se ci sarà da recuperare uno svantaggio. Già perché Eriksen può dare una mano a controllare il pallone e a dettare il ritmo, ma è in grado pure di inventarsi la giocata o le giocate che fanno saltare il banco".
I MOTIVI DELLA PANCHINA - "In questo momento il suo contributo si nota in fase di possesso e non altrettanto quando si tratta di difendere. Anzi, quando il pallone è tra i piedi degli avversari, Eriksen ancora non riesce a garantire il lavoro e l'applicazione che gli chiede Conte. L'Inter ha una sua identità, sviluppa un certo tipo di gioco e ha precisi codici di comportamento a seconda delle varie situazioni. Significa che tutti devono portare il proprio "mattone" in ogni circostanza. Ebbene, quello del danese sembra non essere ancora sufficientemente solido e resistente".
NUOVI TEST - "Il tecnico nerazzurro non vuole ritagliare l'Inter addosso all'ex Tottenham, ma vuole che sia lui a integrarsi nel sistema. Ecco perché insiste nel fargli fare la mezz'ala. Anche se, in Bulgaria, nella ripresa, lo ha spostato sulla trequarti in un inedito 4-3-1-2, mentre l'altra sera a San Siro, sempre nella seconda parte, lo ha fatto partire largo a sinistra, ma con l'indicazione di accentrarsi, in un 4-4-2. In sostanza, Conte ha voluto immagazzinare una serie di dati su quello che gli può garantire adesso Eriksen".
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