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Sono destinate a durare ancora a lungo le polemiche arbitrali legate a Inter-Verona. La dirigenza scaligera non ha trattenuto la rabbia, e a poco sono valse le ammissioni di colpa da parte dei vertici dell'AIA, intervenuti a fine partita per spiegare gli sbagli commessi dal direttore di gara Fabbri e dal VAR Nasca. Così scrive il Corriere dello Sport: "Un errore, come ha spiegato il coordinatore dei rapporti con le società, Riccardo Pinzani, presente a San Siro con l'OT (Organo Tecnico) della CAN, Tonolini, ai dirigenti del Verona (ma non tutti hanno avuto la pazienza di aspettare le spiegazioni), presenti pure l'ad dell'Inter, Marotta, e l'addetto agli arbitri nerazzurro Schenone.
Il responsabile è Fabbri: nonostante una posizione in campo ottimale, pur seguendo il pallone che usciva dall'area, non ha avuto la lucidità di controllare Bastoni e Duda che già sulla battuta dell'angolo stavano bisticciando. L'altro colpevole non è il maggiordomo ma Nasca, che al VAR non ha ritenuto di dover intervenire: come si faccia a giustificare una sbracciata (o gomitata?) di Bastoni che punta l'uomo, lo guarda e poi lo colpisce, pur senza violenza, è un mistero. Nasca era al VAR in Juve-Verona e fece annullare due reti a Kean, la prima per fuorigioco, la seconda per una sbracciata al volto dello stesso Kean a Faraoni. E quella sera perdonò Gatti che colpì Djuric. Al di là dell'inevitabile stop, possibile che a fine stagione vada a casa: è qualcosa più di un'impressione".
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