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Giovedì sarà una giornata molto importante per il calcio italiano. Il Ministro dello Sport Spadafora incontrerà tutte le componenti e cercherà di arrivare a una fumata bianca per la ripresa della Serie A.
"Il primo tema è quello del rapporto con gli scienziati del governo. Il protocollo per la ripresa agonistica è nelle mani del Comitato tecnico-scientifico, ma la situazione è decisamente cambiata rispetto al primo confronto, quello in cui il documento per la ripresa degli allenamenti fu sostanzialmente bocciato e la Figc fu costretta a riscriverne una parte (quella sulla quarantena di squadra). È cambiata anche la situazione epidemiologica, la curva dei contagi è decisamente più incoraggiante anche se gli scienziati sono pronti a monitorare l’eventuale «costo» di movide e riaperture varie. Questo, però, dovrà avvenire inevitabilmente dopo l’incontro di giovedì. Quello del Cts sarà dunque inevitabilmente un sì condizionato. I numeri della curva potrebbero portare però ad attenuare la norma che prevede due settimane di isolamento per tutti i contatti ravvicinati di un soggetto positivo. Gli scienziati non hanno ancora preso in esame il nuovo protocollo, cominceranno oggi e concluderanno domani (il Cts si riunisce ogni giorno). La parte sanitaria del protocollo è praticamente identica al testo già approvato. Per questo si respira un certo ottimismo sulla decisione. Potrebbe esserci, però, qualche dettaglio-suggerimento sulla parte organizzativa nell’arrivo allo stadio e nello svolgimento delle operazioni all’interno dell’impianto, ma niente di irrisolvibile", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Con il fattore tv, c’è però un altro elemento: quello del rapporto con calciatori e allenatori. È impensabile che ci si possa presentare divisi al vertice. In agenda non ci sono incontri della pace dopo la rottura in consiglio federale, ma i contatti fra le parti non si sono interrotti. Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, pone il problema dei contratti da prorogare, con la necessità di un accordo fra le parti. Umberto Calcagno, il suo vice, mette all’indice uno degli orari (quello delle 16.30) per le partite, e batte poi sul punto all’origine dello scontro della scorsa settimana. Il tema è ancora divisivo: se ne potrebbe parlare prima di giovedì o nel prossimo consiglio federale, che sarà organizzato (si spera) a ridosso della ripartenza", aggiunge il quotidiano.
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