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Esposito: “Totti il mio idolo, gli ho chiesto consigli. Under 21 occasione unica”

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L'attaccante clasee 2002 di proprietà dell'Inter ha parlato in conferenza stampa dal ritiro dell'Italia di Nicolato

Fabio Alampi

Sebastiano Esposito, attaccante di proprietà dell'Inter reduce da una stagione positiva in prestito al Basilea, ha parlato in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale Under 21: "Il mio idolo è Totti, mi ispiro a lui. L'ho sempre detto, è il mio idolo fin da piccolo. Quest'anno ho anche fatto il trequartista e qualche consiglio gliel'ho chiesto, ogni tanto ci sentiamo. Per me è un'occasione unica, torno in nazionale dopo due anni in cui era giusto non convocarmi perché non avevo fatto bene,ora voglio dimostrare il mio valore e dobbiamo portare a casa i punti per la qualificazione. Mio fratello convocato da Mancini? Il mio sogno, anzi il nostro sogno in famiglia, è giocare nella nazionale maggiore: spero che Salvatore lo realizzi, per me è un leader, una persona davvero importante che mi aiuta sempre molto.

Problema attaccanti? Abbiamo Immobile che ha vinto un Europeo, ha meritato la Scarpa d'Oro ed è fortissimo. E poi ci sono altri ottimi attaccanti come Pinamonti, Scamacca, Raspadori. Ricordo che Giroud ha vinto un Mondiale facendo soltanto un gol. È un momento difficile per la nazionale, non è bello mancare la qualificazione per i Mondiali, ma pochi mesi fa abbiamo vinto un Europeo: dobbiamo restare calmi e aiutare l'Italia.

Noi giovani dobbiamo crescere, ma per farlo bisogna giocare. Con gli allenamenti possiamo migliorare, però dobbiamo anche andare in campo, altrimenti il Ct Mancini non può fare miracoli. Quanti italiani del 2002 giocano in Serie A? Appena due. Ecco perché purtroppo dobbiamo cercare spazio all'estero. Io l'ho fatto in Svizzera ed è stata un'esperienza decisamente formativa: pensavo di incontrare maggiori difficoltà, invece ho fatto più presenze al Basilea che in Serie B. Sono migliorato tanto rispetto all'anno scorso, quando ho affrontato diversi problemi nella prima stagione fuori dalla famiglia dell'Inter. In Svizzera sono stato accolto bene, sono stato tutelato, quando poi ci saranno le basi giuste, i progetti giusti, tornerò in Italia".

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