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Espulso in coppa, Mihajlovic si autotassa e devolve al Gaslini: “Paghero perchè…”

Dario Di Noi

L’ultima vittoria della Samp ai sedicesimi di Coppa Italia, ottenuta ai danni del Brescia, ha sancito un primo verdetto sul cammino in coppa per l’Inter di Mancini: a gennaio Ranocchia & Co. affronteranno i blucerchiati in un...

L'ultima vittoria della Samp ai sedicesimi di Coppa Italia, ottenuta ai danni del Brescia, ha sancito un primo verdetto sul cammino in coppa per l'Inter di Mancini: a gennaio Ranocchia & Co. affronteranno i blucerchiati in un match secco, ad eliminazione diretta, con in palio i quarti di finale.

A San Siro, tuttavia, non ci sarà Sinisa Mihajlovic, espulso per proteste contro le rondinelle: un rosso che costerà a Sinisa (oltre a 2 giornate di squalifica) una bella multa, come svelato dal sito ufficiale della stessa Sampdoria.

"Sinisa Mihajlovic ha chiesto al presidente Massimo Ferrero di potersi autotassare per l'espulsione di ieri sera: la società deciderà la cifra che sarà decurtata dallo stipendio e devoluta, a nome dell'allenatore, a favore dell'Istituto "Giannina Gaslini" per il progetto finalizzato all'acquisto del ventilatore TwinStream™, progetto che U.C. Sampdoria sta portando avanti anche con l'aiuto dei tifosi, attraverso l'acquisto dei biglietti per assistere alle partite casalinghe. Inoltre, Mihajlovic ha parlato alla squadra: ha chiesto scusa e si è autotassato anche con il gruppo, invitandoli tutti a cena: "Saranno loro a dirmi quando e dove, io pagherò perché questo è il nostro modo di affrontare le situazioni. Quello che chiedo a loro lo chiedo, prima di tutto, a me stesso, quindi è giusto così". Il tutto mentre la società ha già inoltrato preannuncio di reclamo, per la richiesta degli atti ufficiali di gara alla Corte Sportiva d'Appello Nazionale istituita presso la FIGC"."Voglio ribadire" - sottolinea poi Mihajlovic - "che non ho offeso né insultato il quarto uomo. Ho chiesto spiegazioni, magari sbagliando nei toni, per più di una valutazione di gioco e queste spiegazioni non mi sono state date. È questo che non va bene se siamo tutti insieme, lì sul campo, a collaborare. Inoltre, come è risaputo, al termine delle partite, non commento mai le decisioni arbitrali o le moviole televisive. Nel male come nel bene. Sono uno dei pochi che lo fa e anche ai miei calciatori dico sempre di non parlare degli arbitri nelle interviste. Considero queste mie scelte una forma di rispetto per la categoria arbitrale e proprio per questo motivo chiedo rispetto quando mi rivolgo per avere delle spiegazioni sulle loro decisioni in campo".