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Eto’o insiste: “Sono in pericolo. E se morirò lo avrà  voluto Dio…”

Eva A. Provenzano

Samuel Eto’o insiste. Non era uno sfogo momentaneo. Qualche giorno fa aveva denunciato: “Vogliono uccidermi, vivo con la scorta e non mangio con gli altri miei compagni in ritiro per paura di essere avvelenato“. La Federazione...

Samuel Eto'o insiste. Non era uno sfogo momentaneo. Qualche giorno fa aveva denunciato: "Vogliono uccidermi, vivo con la scorta e non mangio con gli altri miei compagni in ritiro per paura di essere avvelenato". La Federazione del Camerun ha smentito: "Ma perché dovremmo ucciderlo? Ci serve vivo, ma evidentemente lavora per uomini potenti che vogliono destabilizzare la nostra Nazione e il nostro calcio". Una spy story insomma. E l'ex attaccante nerazzurro non ha nessuna intenzione di smorzare i toni: "Sono in pericolo questo è sicuro e se morirò sarà perché Dio ha voluto così. Il calcio è di tutti e non deve essere usato per interesse personale, questo devono capirlo e il problema del Camerun è lo stesso di tanti altri Paesi africani. Quando ci sono in ballo troppi soldi e tu denunci il sistema, le persone al potere certo non ti aiuteranno, anzi...". Parole scioccanti.