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"Si parte dunque da dieci. Eccole: Roma, Milano, Napoli, Torino (Juventus Stadium), Genova, Firenze, Bologna, Bari, Verona e Cagliari. Al momento attuale, per tre stadi non servirebbero rivoluzioni ma soltanto una messa a punto: Roma Olimpico, Milano San Siro-Meazza, Torino Juventus Stadium. In linea teorica, potrebbero entrare in gioco come alternative, per ora improbabili, lo stadio milanista di San Donato Milanese e quello giallorosso di Pietralata. A queste si aggiungono tre progetti a uno stadio avanzato: quello pubblico-privato di Bologna, la ristrutturazione del Franchi dove però il sindaco Dario Nardella deve fare i conti con i fondi mancanti per il no dell’Europa all’utilizzo delle risorse del Pnrr, la Unipol Domus Gigi Riva che sorgerà nello stesso spazio del Sant’Elia".
"Restano Napoli, Bari, Genova e Verona, dove si discute da tempo della ristrutturazione, ma ancora in una fase preliminare. È chiaro che un Europeo senza una sede a sud di Roma non è proponibile, ma il tempo è tiranno ed è logico che su questi fronti bisognerà accelerare. In particolare si attendono novità da Napoli dove lo scudetto aveva portato anche una collaborazione virtuosa fra comune e club che però deve diventare progetto. Con il doloroso dilemma della pista dello stadio Maradona che è frequentata tuttora da diversi specialisti dell’atletica. La Uefa, si sa, spinge per stadi senza pista, ma la discussione è aperta. Molto meglio di noi i turchi che hanno una generazione di nuovi stadi già collaudati (ma potrebbero essere meno nuovi dei nostri nel 2032...). Istanbul entrerà nel Masterplan con due impianti, ma si giocherà anche ad Ankara e poi ci sono anche le ambizioni di Smirne, Trabzon e Bursa", precisa Gazzetta.
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